Una storia di trionfi. La leggenda Real compie 113 anni

Per parlare della storia del Real Madrid non basterebbe un libro. Da 113 anni (tanti ne compiono oggi le merengue) rappresenta un patrimonio inestimabile per il calcio e lo sport in genere. Fondato il 6 marzo 1902 con il nome di “Madrid Foot ball club” da un gruppo di tifosi è destinato a diventare una leggenda. Il primo titolo ufficiale è la Copa del Rey e arriva appena due anni dopo. Sarà l’inizio di una lunga serie di vittorie, non solo in Spagna ma anche in Europa e nel Mondo. Spaventoso il palmares: 32 campionati, 10 coppe dei campioni (l’ultima vinta lo scorso anno sotto la guida di Carlo Ancelotti), 19 coppe di Spagna, 1 coppa della Liga, 9 supercoppe di Spagna, 3 intercontinentali, 1 mondiale per club, 2 coppe Uefa e altrettante supercoppe europee. A questi si aggiungono titoli minori, giusto per rimpinguare una bacheca già affollata. Ma al di là dei titoli sono le ere e i campioni a caratterizzare la storia madridista.

La prima grande epoca è quella del “grande Real” degli anni 50 e 60, quello del grande presidente Santiago Bernabeu (cui è dedicato lo stadio attuale) e di campioni del calibro di Puskas, Gento e soprattutto Alfredo Di Stefano, da molti ancora considerato il più grande calciatore di tutti tempi, persino superiore a Pelè e Maradona. Ma in quegli anni, e soprattutto durante il decennio successivo, il Real si costruisce una fama oscura, quello di squadra del potere, spinta ai successi dalla dittatura falangista del caudillo Francisco Franco. Nascono così le rivalità eterne con i club rappresentativi delle minoranze etniche e religiose, Barcellona e Athletic Bilbao. Eppure anche negli anni ’80 cambia poco con la Quinta del Buitre (Leva dell’avvoltoio) così chiamata per il suo giocatore più rappresentativo: Emilio Butragueno, micidiale centravanti d’area. Ad allenare la nuova leggenda madrilena è proprio Di Stefano che, in un periodo non ricchissimo a livello internazionale, conquista 5 campionati di fila. La crisi del club è a cavallo tra gli anni 80 e 90, con poche vittorie, di una squadra che comunque poteva contare su campioni del calibro di Luis Enrique.

Nel ’96 la svolta con l’arrivo di Fabio Capello, reduce da un quinquennio di successi con il “Milan degli imbattibili”, che si aggiudica subito Liga e supercoppa e forma una squadra di giovani talenti (Casillas, Raul, Seedorf, Mijatovic, Roberto Carlos ecc) destinata a trionfare l’anno dopo in Champions (contro la Juventus) sotto un’altra guida tecnica, quella del tedesco Jupp Heynckes. Seguì l’era dei Galacticos di Florentino Perez, da Zidane a Beckham, da Micheal Owen a Ronaldo (l’originale), con fiumi di miliardi spesi per ingaggiare i migliori calciatori del mondo. Il resto è storia attuale, Cristiano Ronaldo, Benzema, Kroos, Marcelo, James Rodriguez stanno conducendo gli uomini di Ancelotti verso un nuovo titolo. La leggenda continua…