E’ di almeno tre morti e 40 persone intrappolate sotto le macerie il bilancio provvisorio in seguito al crollo di un edificio di tre piani a Bhendi Bazaar, una zona residenziale di Mumbai, la capitale finanziaria dell’India.
La palazzina aveva circa un secolo ed è crollata all’alba di giovedì, la scorsa notte in Italia. Sul luogo sono arrivati ambulanze e cinque squadre dei vigili del fuoco. I soccorsi però hanno faticato ad arrivare in quanto nella zona tutte le attività sono quasi paralizzate per il secondo giorno consecutivo a causa delle forti piogge e delle conseguenti alluvioni ed esondazioni. Incidenti di questo tipo nono sono affatto rari in India, soprattutto durante la stagione dei monsoni. Lo scarso rispetto per le norme edilizie e la mancata manutenzione degli edifici fa sì che siano soggetti a deterioramento e, nel peggiore dei casi, a crolli con conseguenze disastrose.
Il maltempo non solo sta flagellando gli Stati Uniti, ma anche l’Asia. Tra India, Nepal e Bangladesh sono state chiuse 18 mila scuole, inoltre le piogge monsoniche hanno devastato villaggi e città, causando disagi ad almeno 40 milioni di persone. Sei persone, tra cui due bambini, sono morti nei dintorni di Delhi, mentre nello Stato del Bihar – dove secondo gli ultimi dati risultano alluvionati 1,7 milioni di abitanti – 514 hanno perso la vita annegando o travolte da crolli o frane.
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