Sembra essere arrivata a una svolta il caso dei due coniugi di Brescia, uccisi la scorsa settimana mentre si trovavano nella loro pizzeria, a Brescia. Infatti la polizia ha fermato due uomini, un pachistano e un indiano, che sono stati portati alla questura di Brescia e interrogati dal pm Valeria Bolici che poi ha deciso di convalidare l’arresto, accusandoli di essere gli autori materiali dell’omicidio. Inoltre gli agenti della polizia hanno anche recuperato l’arma che ritengono che sia stata utilizzata dai due assassini. Si tratta di un fucile a canne mozze. Ai due arrestati, Serramondi aveva ceduto la prima pizzeria d’asporto “Dolce e Salato”, che però è fallita qualche mese dopo il passaggio di quote.
E a quanto sembra, proprio i dissapori sul piano economico e le rivalità sul mercato, hanno spinto i due arrestati a compiere il folle gesto. Sembra infatti, che dovessero ancora del denaro a Serramondi e non fossero in grado di pagare. Ma i rapporti tra i coniugi Serramondi avevano cominciato a deteriorarsi nel 2010, quando per un’ordinanza del Comune di Brescia la pizzeria “Dolce e Salato” era stata costretta a chiudere alle 22.00, mentre “da Frank” poteva rimanere aperto tutta la notte.
Le forze dell’ordine sono riuscite ad identificare i due killer grazie ai video di alcune telecamere di sorveglianza. Le immagini mostrano infatti la targa del motorino con cui i due sono arrivati davanti al locale di Serramondi, pochi attimi prima di entrare e compiere la strage.
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