In Brasile decine di migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il presidente Dilma Rousseff, travolta da un’ondata di polemiche e scandali per casi di corruzione che hanno coinvolto persone a lei vicine. Gli organizzatori hanno indetto cortei in oltre 200 città a partire da Brasilia, Belo Horizonte, Recife e Salvador de Bahia.
A Rio de Janeiro è stata la spiaggia di Copacabana il luogo prescelto per la rivolta. I manifestanti chiedono le dimissioni o l’apertura di un procedimento di impeachment contro la Rousseff, che da gennaio ha iniziato il suo secondo mandato. In pochi mesi il suo livello di gradimento è sceso all’8% è questo si deve soprattutto allo scandalo Petrobras con decine di milioni di dollari in tangenti spediti in Svizzera, un caso che ha visto partecipi alcuni politici del Partito dei Lavoratori di cui Dilma è massima esponente.
Si tratta della terza ondata di manifestazioni contro il presidente dopo quella di marzo con oltre 1 milione di partecipanti, e ad aprile con 600.000 persone. Da parte sua il capo di Stato sostiene che quanti chiedono il suo impeachment vogliono in realtà un golpe. Rousseff, arrivata al potere nel 2011 come l’erede del polare Inacio Lula da Silva, si trova ora a fare i conti con il crollo totale della fiducia nei suoi confronti e un Paese sempre più piegato dalla crisi economica.
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