BANGLADESH, DIECI MORTI NEL CROLLO DI UN CEMENTIFICIO

Stamane il cementificio in costruzione Sena Kalyan Sangstha, in Bangladesh, di proprietà dell’esercito, è crollato intrappolando circa cento operai tra le macerie. Secondo i media bengalesi i morti accertati per l’incidente, avvenuto nel distretto sud-occidentale di Bagerhat, sono per il momento una decina.

La tragedia è avvenuta dopo nemmeno due anni dal crollo del Rana Plaza, la fabbrica di nove piani crollata nella periferia di Dacca che ha superato le ottocento vittime. Nel complesso che ospitava diverse fabbriche a basso costo di vestiti, una banca e un centro commerciale, al momento del crollo si trovavano circa tremila persone. Dall’inchiesta sulle responsabilità del disastro sono state arrestate dodici persone, tra cui il proprietario del Rana Plaza e delle fabbriche tessili. Il fatiscente edificio, secondo la licenza di costruzione non doveva superare i cinque piani invece ne aveva ben nove.

Un altro grave incidente ci fu nel novembre 2013, quando un incendio in un magazzino causò più di cento morti. Il governo fece sapere di voler avviare una commissione d’inchiesta per verificare lo stato delle fabbriche e individuare difetti nelle costruzioni. Il ministro Abdul Latif Siddique annunciò poco dopo la chiusura di sedici fabbriche fatiscenti a Dacca e due a Chittagong, seconda città del Bangladesh. “I controlli proseguiranno e nuove fabbriche saranno chiuse qualora nelle ispezioni non supereranno i criteri di sicurezzaz”, aveva promesso.