Anche Tajani all’Europarlamento condanna gli insulti antisemiti degli ultras della Lazio

La vicenda dell'ignobile iniziativa razzista e antisemita messa in atto da alcuni miserabili ultras della Lazio sta facendo il giro del mondo. Unanime la condanna del fotomontaggio di Anna Frank con la maglia della Roma distribuita in curva sud allo stadio Olimpico durante la partita di domenica sera contro il Cagliari (la curva nord era stata chiusa per i buu razzisti intonati nella precedente gara contro il Sassuolo). Questa mattina, in apertura di seduta plenaria, il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ha condannato “con fermezza” quanto accaduto. “Non posso quest'oggi non condannare fermamente ciò che è accaduto a Roma, in Italia, dove un gruppo di hooligans ha utilizzato l'immagine di Anna Frank per offendere i tifosi di un'altra squadra” ha detto Tajani parlando di “fatto molto grave“. “Le comunità ebraiche fanno parte della nostra Unione – ha spiegato – Sono fiero di avere concittadini ebrei”. Secondo il presidente dell'Europarlamento, “l'antisemitismo deve restare soltanto un'orribile esperienza del nostro passato, un'esperienza del secolo che si è concluso”.

Lotito in sinagoga

Come gesto “riparatore” il presidente della Lazio, Claudio Lotito ha annunciato che si recherà oggi alle 12 alla sinagoga di Roma, accompagnato da una folta delegazione del club di cui faranno parte anche alcuni giocatori, per esprimere la propria solidarietà alla comunità ebraica. Lo ha confermato il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, smentendo le indiscrezioni circolate questa mattina circa un possibile annullamento dell'iniziativa. “Insieme a Lotito ci sarà un'ampia delegazione con alcuni calciatori, come ci è stato richiesto”, ha dichiarato Diaconale all'Agi. “E' un'iniziativa autonoma della Lazio, non farlo ci esporrebbe al rischio di ritrovarci al centro di accuse ingiuste – ha aggiunto – la società ha moltiplicato le iniziative contro il razzismo e l'antisemitismo, promuovendo
un'azione di convincimento presso le frange più riottose della tifoseria”.

Le reazioni della Comunità ebraica

La Comunità ebraica non ha ricevuto comunicazioni ufficiali ma aspettano la visita della delegazione biancoceleste. E non solo. Per il momento non sono previsti passi ufficiali “ma aspettiamo segnali – fanno sapere – da parte delle istituzioni. Abbiamo lanciato l'allarme, vediamo se ci saranno iniziative per risolvere il problema, azioni concrete che vadano oltre i gesti di solidarietà che una volta terminati non producono grandi effetti”. C'è preoccupazione nella Comunità per “episodi che si ripetono nel tempo. L'impressione è che sia diminuito il livello di percezione dei rischi mentre invece ci sono i mezzi per individuare gli autori di simili gesti e impedire che accedano impunemente allo stadio”.

I tifosi romanisti

Sulla sponda giallorossa nessuno si è sentito offeso per il fotomontaggio di Anna Frank. Anzi. Come dimostra il post pubblicato su Facebook da “Qui As Roma libera” che parla esplicitamente di “motivo di orgoglio”.

La condanna della Cei

Durissima la condanna da parte della Conferenza episcopale italiana. Mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, ha parlato di “vergogna. È assurdo. Siamo al paradosso”. Il prelato ha dichiarato al Sir che “stiamo sottovalutando l’antisemitismo risorgente in diversi modi. E l’Europa che si chiude, che costruisce muri, che diffonde l’odio per l’altro, si sta incamminando su questa pericolosa via. L’antisemitismo è strettamente collegato al razzismo. Il Congresso ebraico mondiale nel 2016 ha censito sulla rete 382mila post antisemiti, cioè uno ogni 83 minuti. Sono molto preoccupato. Esprimo solidarietà alla Comunità ebraica di Roma e all’ebraismo e alla loro storia. Non è possibile dimenticare ciò che è avvenuto soprattutto usando il nome, la storia e il dramma di Anna Frank in questo modo. Penso veramente che bisogna vergognarsi, che l’unica parola è: vergogna“.