Perché c’è bisogno di convocare gli Stati Generali della Natalità

Il presidente del Forum Famiglie, Gigi De Palo, spiega a In Terris come la convocazione di questo grande evento sulla crisi demografica sia già un importante passo per affrontare concretamente il problema

neonato

Che mondo sarà senza più bambini?

L’Italia vive ormai da decenni un declino demografico senza precedenti. Quello che accade, con le nascite che sono ben al di sotto dei decessi, con l’innalzamento dell’età media della popolazione e con la vita sempre più difficile per chi ha famiglia con più figli a carico, è sotto gli occhi di tutti, ma sembra che la questione diventi nazionale solo all’indomani del lancio dei drammatici dati Istat. 

Con l’obiettivo di portare all’attenzione di tutto il Paese quello che è un allarme rosso ormai da tempo, il Forum delle Associazioni Familiari, in collaborazione con Istat, Rai per il Sociale, Regione Lazio e altri importanti partner istituzionali e mediatici, promuove nella giornata di oggi gli Stati Generali della Natalità.

Ne parliamo nel dettaglio con Gigi De Palo, presidente del Forum Famiglie.

De Palo, quali sono gli obiettivi di questa iniziativa? 

Stiamo lavorando da due anni a questo evento, la cui prima edizione è saltata per l’emergenza Covid, e il nostro obiettivo è quello di coinvolgere oltre ai nostri consueti interlocutori anche altri mondi sul tema della denatalità perché è un problema di tutti. Infatti hanno raccolto l’invito dal Santo Padre al premier Draghi, dalle istituzioni della Regione Lazio, fino a grandi imprese, banche… anche realtà che sembrano essere indifferenti al tema, ma invece ne hanno colto l’importanza e vogliono essere presenti nel dibattito. Io credo che già in questo senso abbiamo abbattuto un muro, ed è un primo importante risultato”.

Esiste una strategia vincente per tirare fuori l’Italia dall’abisso della denatalità? Cosa proponete in concreto?

“Noi non abbiamo soluzioni pronte, ma ci interessa coinvolgere tutta la complessità del sistema-Paese per lavorare insieme a una strategia. Non vogliamo fare la parte di quelli che fra 20 anni dicono ‘Noi l’avevamo detto’: la catastrofe si può evitare, ma occorre agire subito e di concerto fra tutti gli attori della società. Senza un serio investimento sulla natalità, il Paese non riparte”.

Da dove si può iniziare per lavorare a questa epocale inversione di rotta?

“Sicuramente, dobbiamo lavorare sulla narrazione che si fa attualmente della natalità. Smettiamola di dire che avere un figlio è la prima causa di povertà in Italia, o che i figli sono un ‘problema’ dei genitori: un figlio è una risorsa per tutta la società, genera ricchezza e fa girare l’economia, questo lo hanno capito anche le grandi aziende che oggi saranno presenti. Si dovrebbe fare il tifo per chi fa figli! Fare un figlio non è un fatto privato, ma un investimento per il Bene Comune. Un figlio è di tutti e per tutti.

Inoltre, fare dei figli non è solo una questione demografica, numerica, ma ha a che vedere con il desiderio, con la realizzazione dei sogni dei giovani e delle donne; ha a che fare con la felicità. Dobbiamo dirlo che fare un figlio genera bellezza ed è la cosa più ecologica che esista, inoltre. Questo è l’obiettivo degli Stati Generali, promuovere il tema di fronte alla società tutta e cambiare approccio alla questione”.

Che cosa incide negativamente sulla visione della maternità nel nostro Paese?

“Dobbiamo uscire dall’approccio ideologico al tema. Infatti molti sostengono che il problema sia culturale, che i giovani italiani sono ‘bamboccioni’ e non vogliono prendersi le responsabilità, che i nostri nonni nel dopo guerra non avevano niente e facevano figli… Ma questo è assolutamente fuorviante! Oggi il mondo è cambiato e le tematiche sono molto più complesse!

Interessa o no ad esempio al mondo delle banche o delle imprese, che le donne italiane fanno 1,24 figli? Ci si è mai chiesti quanti figli desiderino i giovani italiani? Secondo un’indagine del prof. Rosina, la risposta è 2,80 %, ma poi se ne fanno meno perché non c’è lavoro. E il tema delle famiglie sole, senza reti familiari di sostegno? Perché non se ne parla mai?

Sono queste visioni che non aiutano un confronto sereno sul tema, che noi vogliamo inaugurare con gli Stati Generali della Natalità”.

L’evento si svolgerà in diretta streaming dall’Auditorium della Conciliazione a Roma (e sarà poi visibile anche in seguito) sul canale Youtube dedicato.