Bollettino Coronavirus: 8.085 casi positivi e 201 vittime

Il tasso di positività sale a 2,%, in Lombardia si registra il numero di morti più basso dal 17 ottobre 2020

In aumento i nuovi casi positivi in Italia nelle ultime 24 ore, in diminuzione invece i decessi. Sono 8.085 i positivi al test del Coronavirus in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute, quando ieri erano stati 7.852. Le vittime in un giorno sono 201, in calo rispetto alle 262 di ieri.

I dati del Ministero della Salute

I pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia sono 1.893, 99 in meno rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 81 contro i 91 di ieri 91. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 13.608 persone, 672 meno di ieri.

Sono 287.026 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, meno quindi rispetto ai 306.744 test di ieri. Il tasso di positività è del 2,8% in salita rispetto al dato precedente, 25%. Continuano a calare i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva. Solo due regioni sono sopra la soglia critica del 30% con una media nazionale del 22%.

Il dato più basso da ottobre

Risale precisamente al 17 ottobre dell’anno scorso e riguarda il numero di morti positivi al Covid-19 in Lombardia. Ne sono stati registrati 13, il valore più basso dall’inizio della seconda ondata. Lo rileva nel suo bollettino Davide Manca, il docente del Politecnico di Milano che pubblica ogni giorno una elaborazione statistica sull’andamento della pandemia in Lombardia e in Italia. “Bassissimo l’incremento dei decessi in Lombardia: +13. È dal 17 Ottobre 2020 che non si registrava un tale valore; era l’inizio della seconda ondata. Appena pochi giorni prima, il 6 Ottobre non c’era stato alcun decesso”, ha scritto il docente. Nel Lazio, ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato “oggi il totale dei vaccini somministrati raggiungerà la quota di 2,5 milioni, con una percentuale di prime dosi pari al 35% dell’intera popolazione target“.