Il foliage: come scoprire (o riscoprire) i segreti dell’autunno

Un trend in crescita, un turismo diverso, arricchito dalle mille sfumature che solo l'autunno è capace di regalarci

Il foliage (traduzione di “fogliame” in inglese) indica la variazione dei colori nei boschi, delle piante e degli alberi, per contraddistinguere, in tal modo, le immagini e i profumi del periodo autunnale e confutare l’immagine di questa stagione, bistrattata come inutile, noiosa e decadente. Alcuni Paesi che abbondano di boschi e parchi, come il Canada e gli Usa, sono già avviati verso un intenso sfruttamento turistico di tale opportunità naturale. In Italia e nel resto dell’Europa, zone in cui non mancano le risorse boschive, l’interesse sta crescendo e, grazie a un efficace passaparola, coinvolge sempre più appassionati.

Una nuova e viva sensibilità

Negli ultimi anni, quindi, in Italia si è sviluppata questa nuova e viva sensibilità grazie a numerosi luoghi caratteristici da visitare; si è anche ampliato un turismo del settore, per gli appassionati. A loro disposizione ci sono anche dei siti molto dettagliati e aggiornati, con previsioni riguardanti il cambiamento della flora, giorno per giorno. Terminata da poco l’estate, la vacanza non finisce e ci sono altre occasioni interessanti per viaggiare e scoprire, di persona, i cambiamenti, i passaggi colorati dal verde al rosso, al giallo, all’arancione e al marrone. È possibile assistere a un tale spettacolo anche stando in casa, seduti davanti al computer. Nella Rete, infatti, si possono trovare diverse webcam distribuite sul territorio nazionale per verificare l’andamento dei luoghi e dei colori. La provincia di Reggio Emilia, in tal senso, al link https://www.reggioemiliameteo.it/webcam-cerreto-laghi.php, dispone di diverse telecamere.

Un patrimonio e una risorsa

L’autunno, stagione sottovalutata, offre, dunque, una varietà di colori cangianti, quotidianamente, come nessun altro periodo dell’anno. L’Italia, con il suo meraviglioso patrimonio boschivo, seppur ridotto di anno in anno a causa dell’avanzante urbanizzazione, offre una vastità enorme di panorami per gli appassionati del settore. Il foliage ha, oltretutto, la peculiarità di spaziare fra i vari interessi, coinvolgendo escursionisti, alpinisti, fotografi, studiosi e appassionati della natura e della botanica in generale. Il foliage, pertanto, rappresenta una nuova forma di turismo e di afflusso di turisti nelle zone più favorite dal fenomeno. Si tratta di un’altra forma di godimento del paesaggio che si affianca, ottimamente, al “turismo botanico”, nuovo e crescente modo di viaggiare per parchi, orti botanici e giardini. La stagione delizia il palato e costituisce un cardine, a livello di enogastronomia, con prodotti tipici del periodo, come le castagne, il vino, l’olio, i funghi, le zucche, il miele, i melograni e la frutta secca.
Molti sono gli alberi e le piante coinvolte in questo turbinio di colori: tra questi gli abeti (rossi e bianchi), i faggi, l’acero, i frassini, i tigli, i carpini e gli agrifogli.

Dicono del foliage e dell’autunno

Il noto scrittore e alpinista Mauro Corona suggerisce “I giorni d’autunno non raccontano storie, propongono visioni”. Fra i diversi libri in commercio dedicati all’argomento, vi è “Foliage. Vagabondare in autunno” del filosofo e pedagogista Duccio Demetrio, pubblicato da Cortina Raffaello nel 2018 che celebra la bellezza di contemplare e vivere pienamente la stagione.

Oggi, 27 settembre, si celebra la Giornata mondiale del turismo. Il tema di quest’anno, di elevatissimo spessore, è “Turismo per una crescita inclusiva”. Il 23 settembre scorso, alla vigilia della ricorrenza, il link https://www.umbriajournal.com/notizie-nazionali-e-internazionali/giornata-mondiale-del-turismo-previsioni-in-crescita-per-i-viaggi-in-autunno-430224/, proponeva dei dati e delle previsioni, attingendo a diverse fonti, per il turismo delle prossime settimane. Si legge “Il turismo d’autunno negli ultimi anni è diventato un trend in crescita che la pandemia ha contribuito ad accelerare. Le previsioni per la stagione appena cominciata parlano di turismo di prossimità tra natura e suggestioni enogastronomiche. Sempre più richiesti i percorsi nella natura per ammirare il foliage: il fenomeno del cambiamento di colore delle foglie degli alberi tipico dell’autunno. […] Il bilancio del turismo estivo 2021 in Italia è positivo. Il nostro è stato il Paese con la crescita della domanda più rapida nel mondo con un incremento del 75% (Fonte: analisi ‘Destination Insights’ di Google). […] Nel 2020 il 58% degli italiani ha programmato almeno un soggiorno in autunno. Tra le mete, vacanze in montagna per il 48%. Tra le modalità di soggiorno, in testa quelli enogastronomici (29%), al lago (29%) e alle terme (28%) (Fonte: Enit-Agenzia Nazionale del Turismo)”.

L’Istat, al link https://www.istat.it/it/archivio/261066, lo scorso 14 settembre ha pubblicato una sintesi del turismo in Italia nel 2020; i dati, non positivi, risentono dell’impatto maggiore della pandemia rispetto al 2021. Si legge “Drastica caduta della spesa per il turismo. Nel 2020 i pernottamenti dei turisti stranieri in Italia sono diminuiti del 54,6%, quelli dei residenti all’interno dei confini del 32,2%. In un anno si è registrato un calo di oltre 63 miliardi di euro per il consumo turistico interno e di 31 miliardi per il valore aggiunto che scende ben al di sotto dei livelli del 2010 (68 miliardi nel 2020 contro 80 miliardi). Il calo dell’attività turistica ha inciso per oltre un quarto sulla perdita complessiva del valore aggiunto registrata in Italia”.

Un paradiso per l’occhio… ma solo per chi sa coglierlo

La trasformazione continua (e costante) della natura ottobrina e novembrina, si celebra in un silenzio rispettoso e costruttivo, un vero paradiso per l’occhio attento che sa coglierlo. È fondamentale, infatti, un approccio mentale diverso: non più legato ai ritmi frenetici cittadini e all’impazienza dell’evento. La scoperta della mutazione cromatica va vissuta con i giusti tempi e con viva contemplazione, distesi a godere delle più piccole sfumature. Non si tratta di un tipo di turismo “mordi e fuggi” né di tipo “cotto e mangiato”. Non presenta neanche le caratteristiche della mondanità e del lusso né dell’esteriore e dello status da esibire, proponendosi, invece, per la sobrietà, per i costi molto limitati e accessibili. Gli spazi aperti e sicuri, nella purezza dell’ambiente che non muore ma cambia, sono ottimi ingredienti contro i postumi, fisici e mentali, dei lockdown e delle privazioni subite in questi mesi.

La metafora dell’autunno

La metafora dell’autunno, da sempre, è contraddistinta da tinte negative che accompagnano alla tristezza, alla malinconia, alla caducità, alla depressione, a un tramonto del fisico e dello spirito, al pensiero della morte. Sarebbe, invece, il caso di rivalutare che, nell’oggettività del giorno leggermente più corto rispetto al precedente, in un buio che sopravanza, la luce è offerta, tuttavia, da questi nuovi colori, vivi e cangianti, da frutti tipici, di alberi e piante che non cessano di produrre e di testimoniare che, in realtà, si sta vivendo una fase di rinascita o, più propriamente, di nuova vita. La “sindrome da depressione autunnale” è un disturbo avvertito da molti, a causa del cambiamento, climatico e lavorativo, diverso dall’estate, che si traduce in un indebolimento della persona, in una ridotta reattività a livello emozionale e sensoriale. Tale patologia penalizza molti individui che ne soffrono e sarebbe opportuno capire le vere potenzialità dell’autunno (tra cui quelle offerte dal foliage) e sovvertire quell’aura erroneamente perpetrata dai più, per secoli, in virtù di facili approssimazioni ed etichettature, preferendo l’appello di pittori, scrittori, filosofi che ne hanno colto gli aspetti più importanti e fortificanti per l’essere umano.