Cambiarsi i connotati. Il giro d’affari della chirurgia estetica

La chirurgia estetica è un settore fortemente in crescita negli ultimi anni. La maggior parte delle persone ambiscono sempre più alla bellezza estetica, un desiderio forte e in aumento anche nelle ragazze più giovani

Secondo l’AICPE, l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica, nel 2018 sono state eseguite in Italia complessivamente circa 1.009.200 procedure estetiche, ovvero il 7% in più rispetto a quelle registrate da ISAPS nel 2016 (in totale 938.000), a conferma di un trend di crescita del settore della chirurgia plastica e della medicina estetica rimasto pressoché costante negli ultimi cinque anni. Sul totale delle procedure estetiche le pratiche di tipo chirurgico sono state il 31,8% (pari a 320.510), in linea con lo stesso dato del 2016. I trattamenti non chirurgici invece (il 68,2% del totale) sono aumentati dell’8%,con 688.690 procedure nel 2018, contro le 633.000 rilevate due anni prima.

Il dottor Silvio Smeraglia risponde alle domande di Interris.it

Le richieste più frequenti

Al primo posto tra gli interventi di Chirurgia Plastica ai fini estetici più richiesti nel nostro Paese si conferma per il secondo anno la mastoplastica additiva: 52.600 le operazioni per aumentare il seno effettuate nel 2018, con un incremento rispetto al 2016 del 9%.

Il secondo intervento più richiesto, in modo equamente ripartito tra pazienti donne e pazienti uomini, è la blefaroplastica, la cui pratica è aumentata del 21% in due anni, con 51.000 interventi nel 2018. La terza operazione chirurgica ai fini estetici più richiesta è stata la liposuzione, con 45.600 pratiche stimate, in diminuzione però dell’11% rispetto al dato 2016. In quarta posizione tra gli interventi più richiesti troviamo il lipofilling del volto (dato 2018: 24.300, +5%) e a seguire l’addominoplastica, con 21.800 interventi rilevati nel 2018, il 21% in più rispetto al 2016.

L’utilizzo della tecnologia per la bellezza estetica

A registrare una crescita decisamente più rilevante sono invece tutte quelle pratiche estetiche realizzate nello Studio Medico con l’utilizzo di tecnologie. Il totale dei trattamenti con apparecchiature biomedicali rilevati da ISAPS nel 2016 era di 67.000, mentre lo stesso dato stimato dall’Osservatorio AICPE per il 2018 è salito a 116.540, con un incremento vicino al 73%. Un forte aumento (+80%) si è constatato in particolare nella richiesta di trattamenti di epilazione definitiva realizzata con tecnologie come Laser e Luce Pulsata (32.520 i trattamenti nel 2018), seguita in termini numerici dai peeling chimici (26.300, -2%) e dai trattamenti per contrastare la cellulite (23.340, +21%).

Ma come mai le persone non si accettano per come sono? Cosa spinge a modificare sempre di più il nostro corpo. I numeri parlano chiaro, la gente non si accetta per com’è. Le persone non accettano l’idea di invecchiare, ogni imperfezione diventa un problema e si corre subito ai ripari. Quali sono le motivazioni più frequenti che ricorrono quando ci si affida ad un chirurgo plastico? Interris.it ne ha parlato con il dottor Silvio Smeraglia, medico chirurgo, specializzato in medicina estetica.

chirurgia

“Sono diverse le motivazioni che inducono le persone ad approcciare al mondo della chirurgia plastica. Le persone con qualche annetto in più vogliono migliorare la propria apparenza perché vogliono mantenersi allineate con i tempi. Desiderano sentirsi sempre giovani, spinti anche dalla voglia di vivere nuove esperienze di vita”.

Sempre più giovani ricorrono ai ritocchini. In alcuni casi li richiedono come regali in occasioni importanti come il diciottesimo o la laurea. Perché?
“La mia sensazione è che i giovani hanno paura di non piacere. Hanno il complesso di non essere graditi all’altro, a chi gli sta vicino e ai genitori in primis. Per questo decidono di modificarsi, per rendersi più gradevoli e più amabili alla vista degli altri. Tra le sfide giovanili c’è quella dell’essere gradite agli altri. Le persone adulte invece lo fanno per sé perché vogliono aumentare la propria auto stima”.

Quali sono i principali canoni di bellezza a cui ci si rifà in questo periodo?
“Oggi ci sono le influencer che danno l’idea di bellezza. Ci sono le Kardashian, c’è Belen ed altri grandi modelli di bellezza. C’è chi vuole un seno prosperoso come la Rodriguez, chi gli occhi da cerbiatta coma la Ferragni. Queste ragazze fanno tendenza e dettano moda. In fondo l’umanità ha sempre avuto bisogno di un modello a cui ispirarsi”.

Questo settore ne sta risentendo di questo periodo di pandemia?
“Si anche noi ne stiamo risentendo. C’è chi ha paura di uscire di casa, ma c’è anche chi ha paura della morte stessa e per questo tende a voler realizzare un desiderio. Forse è un modo per contrastare la paura e l’ansia da Covid”.

Sembra quasi che viviamo in una società in cui non conta più ciò che si è ma ciò che si appare…non stiamo andando un pò contro corrente? 
“L’estetica e l’immagine vanno di pari passo con la personalità. Il piacersi e il piacere sono un tutt’uno. Più mi curo, più mi piaccio, più mi rafforzo. Se sono forte posso non curarmi, ma se non mi curo e addirittura mi trascuro vuol dire che non mi voglio bene. La bellezza è sicuramente un’arma vincente, ma ovviamente bisogna avere anche le competenze per riuscire nella vita. L’essere più belli però in tanti casi può aiutarti ad avere dei risultati migliori. Ovviamente non vuol dire dover ricorrere sempre alla chirurgia estetica, significa però che bisogna sempre amarsi e curare sempre la propria anima”.

*I dati di AICPE sono stati consolidati partendo dalle risposte al questionario di una survey condotta nel primo semestre del 2019 tra i chirurghi plastici e medici estetici soci che svolgono la propria attività in Italia. I numeri del presente Osservatorio sono quindi da considerare sottostimati rispetto a quelli reali, ma indicativi di alcune tendenze del settore. culturale e scientifica