Vittime di violenze religiose: oggi è la Giornata Internazionale

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito il 22 agosto quale “Giornata internazionale in memoria delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo”, condannando fermamente la violenza e gli atti di terrorismo in nome della religione o delle convinzioni personali, nei confronti di appartenenti a diverse religioni, comprese quelle di minoranza. “In questo giorno, riaffermiamo il nostro sostegno incrollabile alle vittime di violenza basata sulla religione e sulle convinzioni personali. E dimostriamo tale sostegno facendo tutto il possibile per prevenire tali attacchi e chiedendo che i responsabili siano perseguiti” ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres.

Il discorso di Mogherini

L’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, a nome dell’Ue, in occasione della Giornata internazionale ha detto: “La persecuzione come risposta a convinzioni religiose o affiliazioni, o alla loro mancanza, è una violazione del diritto internazionale e richiede un lavoro congiunto per combatterla”. Ricordando i “molti tragici attacchi estremisti durante l’ultimo anno”, l’alto rappresentante afferma che “i credenti di qualsiasi fede, così come i non credenti in molte parti del mondo, continuano a soffrire di violenza e persecuzioni. Si trovano ad affrontare l’incitamento all’odio e alla violenza”. “La libertà di pensiero, coscienza e religione sono sancite dall’articolo 10 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e proteggere questo diritto è un dovere per l’Ue e i suoi Stati membri – assicura Mogherini su Sir -. La legislazione dell’Ue obbliga gli Stati membri a sanzionare l’istigazione pubblica intenzionale alla violenza o all’odio contro un gruppo di persone o un membro di tale gruppo”. L’alto rappresentante giudica “inaccettabile” la violenza perpetrata con il pretesto di una prescrizione o di una pratica religiosa. Il riferimento è alla violenza contro le donne e le ragazze tra cui omicidi “d’onore”, mutilazioni genitali femminili, matrimoni precoci e forzati di bambini, nonché la violenza perpetrata contro le persone in base al loro orientamento sessuale o identità di genere. Di qui l’assicurazione che “l'Ue continuerà ad aumentare il proprio sostegno a misure che promuovono la libertà di religione o di credo”. E un monito: “Se una società consente la persecuzione di una minoranza, pone le basi per la persecuzione di qualsiasi comunità”. “Un attacco a una minoranza è un attacco a tutti noi. Questo è il motivo per cui ci impegniamo ad agire tutti insieme”