Svezia, il no alla violenza delle comunità religiose

Migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni di solidarietà alla comunità musulmana che si sono svolte in diverse città della Svezia in risposta ad altri tre attacchi incendiari e vandalici a diverse moschee della che tra la vigilia di Natale e Capodanno si sono verificati aggiungendosi a un lungo elenco di attacchi antireligiosi registrati nel Paese durante il 2014.

“Noi, rappresentanti delle diverse religioni e confessioni in Svezia, ci dissociamo dall’aggressività, dall’odio e dalla violenza legate alla religione. Vogliamo invece ribadire che le religioni sono un’opportunità per contribuire alla costruzione della comunità e dello sviluppo democratico in Svezia e nel mondo”. Così si legge in un documento sottoscritto da tutti i rappresentanti delle religioni presenti in Svezia, pubblicato sul sito del Consiglio ecumenico delle Chiese.

“I credenti delle diverse comunità vogliono sostenere il diritto di ciascuno di praticare la propria fede. Invitiamo anche i rappresentanti politici, le agenzie governative, le organizzazioni della società civile e chi ha a cuore la giustizia e la pace, a resistere e a rifiutare l’odio“, è scritto ancora nel testo che incoraggia a “manifestazioni di solidarietà” e che sarà letto in tutti i luoghi di culto nel fine settimana del 30 gennaio al 1 febbraio, per poi essere presentato il 4 febbraio al ministro per la cultura Alice Bah. Tale manifestazione cade appena dopo la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, l’iniziativa internazionale di preghiera ecumenica che si celebrerà tra il 18 e il 25 gennaio 2015.