Prima notte tranquilla al Gemelli per Papa Francesco

Notte tranquilla al Gemelli per papa Francesco, dopo l'intervento chirurgico di tre ore all'intestino cui è stato sottoposto ieri pomeriggio

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Notte tranquilla al Gemelli per papa Francesco, dopo l’intervento chirurgico di tre ore all’intestino cui è stato sottoposto ieri pomeriggio in anestesia generale, “senza complicazioni”, dall’equipe guidata dal prof. Sergio Alfieri.

Prima notte al Gemelli

Dallo staff del Policlinico universitario trapela che la situazione è tranquilla, non ci sono altre novità dopo quelle già comunicate ieri sera alla stampa dal prof. Alfieri sul fatto che il Pontefice aveva “reagito bene all’intervento chirurgico”, che era “vigile e cosciente” e non mancava anche di “fare battute”. Il decorso post-operatorio, al momento, procede come previsto. Tra le tante reazioni e le attestazioni di vicinanza sui social, quella di padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica e personalità molto vicina al Pontefice: “Sì, ha una fibra forte. Ma soprattutto grande fede e… un grande senso dell’umorismo. Sempre e nonostante tutto”.

Papa, mons. Paglia: “Trasforma la malattia in una risorsa”

“Papa Francesco non si rassegna. Prende la vecchiaia e la sua malattia in modo straordinario: sereno, tenace e anche scherzoso”. Così al Corriere della Sera monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita. “Mette a frutto la sua lunga esperienza di vita non sempre semplice – dice ancora – E ci mostra che l’età anziana non è fatta per tirare i remi in barca, né per rinchiudersi in sé stessi e nelle proprie malattie, che con gli anni arrivano a tutti”. All’ultimo ricovero, gli viene detto, era scattato l’allarme per le sue dimissioni: “Lui quando è uscito ci ha riso su. E poi si è rimesso a lavorare con una capacità straordinaria”. Un pizzico di incoscienza? “Assolutamente no. Conosce benissimo la sue fragilità. Ma le affronta. La vita va vissuta, non subita”.

Il Papa trova la forza “innanzitutto nella fede, che è una grande compagnia nella vecchiaia. E poi nella medicina più preziosa: il contatto con la gente. Soprattutto i più deboli e poveri. Sono il suo vaccino”. “Papa Francesco – dice ancora – ha già dimostrato di saper trasformare in opportunità la fragilità della malattia e quella che per molti è l’età dello scarto diventando una risorsa per il pianeta. Ci mostra che l’importante è avere una visione. Lui ce l’ha. Papa Francesco ci sta indicando i nostri errori. A partire da quello, in caso di malattia e di vecchiaia, di dire: ‘Voglio morire'”.

Fonte: Ansa