Parigi, Mons.Tauran: “La religione non è la causa della crudeltà”

“Imperativo opporsi all’odio e a tutte le forme di violenza che distruggono la vita umana” così si è espresso Mons. Tauran ad un incontro con alcuni imam francesi avvenuto nei giorni scorsi. In merito alla violenza che sta colpendo Parigi, l’arcivescovo cattolico francese, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e camerlengo di Santa Romana Chiesa, ha poi reso noto: “la cosa che più ha colpito della strage di Parigi è la crudeltà, sottolineata anche dal Papa, con cui si è consumata. Una crudeltà commessa da giovani traviati, provenienti da famiglie in cui non hanno mai sperimentato l’amore. Una crudeltà in cui però non riesco a vedere elementi realmente religiosi. La religione non è la causa di questo misfatto, come delle varie crisi che attanagliano il Medio Oriente, ma la religione non può non essere parte della soluzione. Non si può capire il mondo di oggi senza prendere in considerazione le religioni”.

“Gli imam francesi che ho incontrato giovedì esprimevano sentimenti di tristezza e di indignazione perché vedevano la loro religione associata ad un gesto di terribile crudeltà. Ma allo stesso tempo manifestavano la volontà di uscire da questa situazione e concordavano sul fatto che è necessario lavorare molto a livello educativo, nelle università e nelle scuole”. Poi interrogato su quali soluzioni adottare a breve termine per far fronte alla violenza il prelato ha sottolineato l’importanza del “mettere queste persone nelle condizioni di non nuocere più. Si devono controllare gli eventuali legami con organizzazioni criminali e si devono disarticolare le reti terroristiche. Ma, ripeto, questo sforzo repressivo, seppur doveroso, non serve a nulla se in prospettiva non si lavora a livello educativo. Ma questo vale anche per il nostro mondo occidentale. Anche noi dobbiamo conoscere meglio la religione islamica, che non può essere identificata con il terrorismo”.

Sulla satira mediatica dai toni volutamente blasfemi che forse sta all’origine degli attentati l’arcivescovo sostiene che “è vero che non si può ridere di tutto e che ci sono delle sensibilità, anche religiose, che andrebbero sempre rispettate. Ma la libertà di espressione è un bene irrinunciabile in un regime democratico. E nulla può giustificare quanto successo a Parigi”.

Infine, interrogato sulle eventuali conseguenze di una risoluzione del conflitto israelo-palestinese il cardinale ha detto senza esitare: “ho sempre sostenuto che quella è la madre di tutte le crisi. Una soluzione di quel conflitto avrebbe certamente un influsso molto positivo su tutto lo scacchiere mediorientale. Ma gli ultimi segnali, ahimé, non sono incoraggianti.”