Papa: “Senza cuore non c’è conoscenza umana”

"Il cuore è una fonte di conoscenza. Noi conosciamo con l’intelletto, ma da solo è una conoscenza incompleta: senza cuore non c’è conoscenza umana": così il Papa in udienza ai membri di Unicoop-Firenze

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Foto di Aziz Acharki su Unsplash

Papa Francesco, nell’Aula Paolo VI, ha ricevuto in udienza i membri di Unicoop-Firenze e della Fondazione “Il cuore si scioglie”. Unicoop-Firenze è nata per “salvaguardare gli interessi dei consumatori, la loro salute e sicurezza anche accrescendone e migliorandone l’informazione e l’educazione”.

Il Papa ai membri di Unicoop-Firenze

“Il cuore è una fonte di conoscenza. Senza cuore non c’è conoscenza umana”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, ricevendo in udienza, in Aula Paolo VI, i membri di Unicoop-Firenze e della Fondazione “Il cuore si scioglie”. “Il vostro impegno, da 50 anni, come Cooperativa, e da oltre dieci, come Fondazione, è rivolto alle persone più bisognose, in vari ambiti di servizio”, l’omaggio di Francesco: “dall’indigenza economica al bisogno di cultura, dalla solitudine all’esigenza di formazione, utilizzando, oltre ai consueti mezzi di aiuto finanziario e alimentare, tanti altri strumenti, come l’escursionismo, la letteratura, l’arte e la musica”.

Papa: “Il cuore è una fonte di conoscenza”

“Unicoop Firenze – ha proseguito il Papa – è nata per «salvaguardare gli interessi dei consumatori, la loro salute e sicurezza anche accrescendone e migliorandone l’informazione e l’educazione. Così facendo, nel 2010 ha poi dato vita alla Fondazione ‘Il cuore si scioglie’, pensata per spingere le persone a fare qualcosa per gli altri: potremmo dire, usando un’espressione biblica, per favorire la formazione di cuori di carne al posto di cuori di pietra”.

“E questa è una cosa molto bella!”, ha commentato Francesco a braccio: “Il cuore è una fonte di conoscenza. Noi conosciamo con la mente, con l’intelletto, ma da solo è una conoscenza incompleta: senza cuore non c’è conoscenza umana. Per conoscere dobbiamo conoscere con la mente, col cuore e poi fare con le mani. Non dimenticate i tre linguaggi: che la mete sia unita al cuore e alle mani, il cuore alle mani e alla mente, e le mani al servizio di cuore e mente. Non dimenticate questo nel vostro agire”.

Fonte: AgenSIR