Papa Francesco: “La salvezza non è automatica, è un dono d’amore”

Nella domenica dedicata alla Parola di Dio, il Santo Padre lancia un appello: "Mai ci manchi la gioia di seminare il Vangelo"

Angelus Papa

“Uno dei grandi doni del nostro tempo è la riscoperta della Sacra Scrittura nella vita della Chiesa a tutti i livelli”. Una considerazione che chiude l’Angelus domenicale, quella di Papa Francesco, nella domenica dedicata alla Parola di Dio. Un’occasione per ribadire che, mai come oggi, “la Bibbia è accessibile a tutti: in tutte le lingue e ora anche nei formati audiovisivi e digitali”. Perché, ricorda il Santo Padre citando san Girolamo, “chi ignora la Scrittura ignora Cristo. E viceversa è Gesù Cristo, Verbo fatto carne, morto e risorto, che ci apre la mente alla comprensione delle Scritture”.

L’invito del Papa è a far sì che “mai ci manchi la gioia di seminare il Vangelo… abbiamo l’abitudine, abbiate l’abitudine di portare sempre un piccolo Vangelo in tasca, nella borsa, per poterlo leggere durante la giornata, almeno tre, quattro versetti. Il Vangelo sempre con noi”.

Tempo e conversione: la salvezza e la libertà

Non è un caso che il passo evangelico di oggi inviti a riflettere su due temi essenziali. Da una parte il tempo, “inteso come la durata della storia della salvezza operata da Dio”; dall’altra la conversione, “cambiare mentalità e cambiare vita”. Come ricorda Papa Francesco “la salvezza non è automatica; la salvezza è un dono d’amore e come tale offerto alla libertà umana”. E quando si parla di amore si parla di libertà: “L’amore sempre è libero, ed essendo libero e richiede una risposta libera: richiede la nostra conversione”.

Si tratta di “un cambiamento decisivo di visione e di atteggiamento. Infatti, il peccato, soprattutto il peccato della mondanità che è come l’aria, pervade tutto, ha portato una mentalità che tende all’affermazione di sé stessi contro gli altri e anche contro Dio“. E questo provoca i frutti velenosi dell’inganno e della violenza: “Cupidigia, voglia di potere e non di servizio, guerre, sfruttamento della gente… Questa è la mentalità dell’inganno che certamente ha la sua origine nel padre dell’inganno, il grande bugiardo, il diavolo. Lui è il padre della menzogna, così lo definisce Gesù”.

Il messaggio di Gesù

A questo si oppone il messaggio di Gesù, “che invita a riconoscersi bisognosi di Dio e della sua grazia; ad avere un atteggiamento equilibrato nei confronti dei beni terreni; a essere accoglienti e umili verso tutti; a conoscere e realizzare sé stessi nell’incontro e nel servizio agli altri”. Non bisogna dimenticare che “il tempo in cui poter accogliere la redenzione è breve: è la durata della nostra vita in questo mondo”.

Per questo “ogni momento, ogni istante della nostra esistenza è un tempo prezioso per amare Dio e per amare il prossimo, e così entrare nella vita eterna”. Ed ecco da cosa scaturisce l’invito di questa domenica: “Stiamo attenti e non lasciamo passare Gesù senza riceverlo. Sant’Agostino diceva: ‘Ho paura di Dio quando passa’. Paura di che? Di non riconoscerlo, di non vederlo, di non accoglierlo“.