Papa: “Cercare, incontarre, seguire Gesù”

Dalla finestra dello studio in Piazza san Pietro, il Santo Padre si è affacciato per la consueta recita domenicale dell'Angelus. Riportiamo il testo integrale e i successivi saluti.

L'angelus

“Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Come nella festa dell’Epifania e in quella del Battesimo di Gesù, anche la pagina del Vangelo di oggi propone il tema della manifestazione del Signore. Questa volta è Giovanni il Battista che lo indica ai suoi discepoli come «l’Agnello di Dio», invitandoli così a seguire Lui. E così è per noi: Colui che abbiamo contemplato nel mistero del Natale, siamo ora chiamati a seguirlo nella vita quotidiana. Il Vangelo odierno, dunque, ci introduce perfettamente nel tempo liturgico ordinario, un tempo che serve ad animare e verificare il nostro cammino di fede nella vita consueta, in una dinamica che si muove tra epifania e sequela, tra manifestazione e vocazione.

Il racconto del Vangelo indica le caratteristiche essenziali dell’itinerario di fede dei discepoli di tutti i tempi, a partire dalla domanda che Gesù rivolge ai due che, spinti dal Battista, si mettono a seguirlo: «Che cosa cercate?». E’ la stessa domanda che, al mattino di Pasqua, il Risorto rivolgerà a Maria Maddalena: «Donna, chi cerchi?». Ognuno di noi, in quanto essere umano, è alla ricerca: ricerca di felicità, di amore, di vita buona e piena. Dio Padre ci ha dato tutto questo nel suo Figlio Gesù.

In questa ricerca è fondamentale il ruolo di un vero testimone, di una persona che per prima ha fatto il cammino e ha incontrato il Signore. Nel Vangelo, Giovanni il Battista è questo testimone. Per questo può orientare i discepoli verso Gesù, che li coinvolge in una nuova esperienza dicendo: «Venite e vedrete». E quei due non potranno più dimenticare la bellezza di quell’incontro, al punto che l’evangelista ne annota persino l’ora: «Erano circa le quattro del pomeriggio». Soltanto un incontro personale con Gesù genera un cammino di fede e di discepolato. Potremmo fare tante esperienze, realizzare molte cose, stabilire rapporti con tante persone, ma solo l’appuntamento con Gesù, in quell’ora che Dio conosce, può dare senso pieno alla nostra vita e rendere fecondi i nostri progetti e le nostre iniziative.

Non basta costruirsi un’immagine di Dio basata sul sentito dire; bisogna andare alla ricerca del Maestro divino e andare dove Lui abita. La richiesta dei due discepoli a Gesù: «Dove dimori?», ha un senso spirituale forte: esprime il desiderio di sapere dove abita il Maestro, per poter stare con Lui. La vita di fede consiste nel desiderio ardente di stare con il Signore, e dunque in una ricerca continua del luogo dove Egli abita. Siamo, pertanto, chiamati a superare una religiosità abitudinaria e scontata, ravvivando l’incontro con Gesù nella preghiera, nella meditazione della Parola di Dio e nella frequenza ai Sacramenti, per stare con Lui e portare frutto grazie a Lui, al suo aiuto, alla sua grazia.

La Vergine Maria ci sostenga in questo proposito di seguire Gesù, di andare e stare dove Lui abita, per ascoltare la sua Parola di vita, per aderire a Lui che toglie il peccato del mondo, per ritrovare in Lui speranza e slancio spirituale”.

Dopo l’Angelus

“Cari fratelli e sorelle,

oggi ricorre la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Questa mattina ho celebrato la Messa con un buon gruppo di migranti e rifugiati residenti nella diocesi di Roma. Nel mio messaggio per questa Giornata ho sottolineato che le migrazioni sono oggi un segno dei tempi. «Ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca. Al riguardo, desidero riaffermare che la nostra comune risposta si potrebbe articolare attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare». D’ora in poi, per motivi pastorali, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sarà celebrata la seconda domenica di settembre. La prossima, cioè la centocinquesima, sarà domenica 8 settembre 2019.

Domani – dice poi a braccio – mi rechero in Cile e Perù, vi chiedo di pregare per me in questo viaggio apostolico

Saluto tutti voi, romani e pellegrini: le famiglie, i gruppi parrocchiali, le associazioni.

Un saluto speciale rivolgo alla comunità latinoamericana di Santa Lucia in Roma, che celebra 25 anni di fondazione. 

A tutti auguro una buona domenica. Mi raccomando, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci”.