Il Papa ai bambini: “C’è bisogno di imparare da voi come è bella la vita”

Il discorso di Papa Francesco ai 7500 bambini incontrati in Vaticano per l'evento “I bambini incontrano il Papa” patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione

Mattarella
Fonte: Vatican news

Sono circa 7500, provenienti da 84 Paesi i bambini che questo pomeriggio, lunedì 6 novembre, hanno incontrato Papa Francesco in Aula Paolo VI in Vaticano per condividere le loro speranze e preoccupazioni per il futuro.

L’evento “I bambini incontrano il Papa”

L’evento “I bambini incontrano il Papa”, in Aula Paolo VI, è stato accompagnato dalla pubblicazione de “L’Enciclica dei bambini”, libro scritto a quattro mani da Padre Enzo Fortunato e Aldo Cagnoli, con la prefazione del Papa che scrive: “Cari bambini, vi abbraccio, e sappiate che il vostro Papa e ‘nonno’ farà di tutto perché possiate vivere in un mondo più bello e buono”.

L’incontro – si legge nel comunicato del Vaticano – è patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione e organizzato in sinergia con Comunità di Sant’Egidio, Cooperativa Auxilium, Trenitalia e Busitalia (società del Gruppo FS Italiane), Uffici Scolastici Regionali e con il sostegno del mondo francescano, della Fondazione PerugiAssisi e della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Al Suo arrivo in Aula, il Papa è accolto dai canti e dal saluto di 5 bambini provenienti dalla Siria, dall’Ucraina, dal Benin, dal Guatemala e dall’Australia. Quindi il Santo Padre ha pronunciato il Suo discorso che pubblichiamo di seguito in forma integrale.

Le parole del Papa ai bambini

Cari bambini e bambine, buongiorno e benvenuti! Grazie di cuore a tutti voi per essere venuti, ai vostri accompagnatori e agli organizzatori di questo incontro: al Cardinale José Tolentino e al Dicastero per la Cultura e l’Educazione, a Padre Enzo Fortunato, alle vostre famiglie e a tutte le persone e associazioni che hanno contribuito a darci la grande gioia di ritrovarci qui!

Il tema del nostro incontro è “Impariamo dai bambini e dalle bambine”. A qualcuno potrebbe sembrare un titolo un po’ strano: “Imparare dai bambini? Ma non sono i bambini che devono imparare?”. Sì, certo, eppure è così: c’è bisogno di imparare da voi. Io sono sempre felice quando vi incontro, perché mi insegnate ogni volta qualcosa di nuovo. Ad esempio, mi ricordate come è bella la vita nella sua semplicità, e come è bello stare insieme! Sono due doni grandi che Dio ci ha fatto: vivere e poter stare insieme. E questo lo leggo nei vostri occhi vivaci e nei vostri sorrisi, lo sento nelle vostre voci squillanti, nei canti che avete fatto, e nelle esplosioni di gioia con cui fate vibrare questa grande sala! Sono questi i boati con cui vogliamo riempire il mondo: non quelli delle bombe, ma quelli della vostra gioia e delle vostre risate felici, che ricordano a tutti noi che la vita è un dono bellissimo, che Dio ci ama e che vogliamo condividerne la gioia da fratelli e sorelle. Questo vogliamo dire al mondo. E allora diciamolo insieme, adesso. Ripetetelo con me, forte: “La vita è un dono!” [ripetono]. “Dio ci ama!” [ripetono]. “Noi siamo tutti fratelli!” [ripetono]. E infatti siete venuti qui da tutto il mondo, proprio come tanti fratelli che si incontrano in una grande casa. È la grande casa che ci ha donato Gesù, la grande famiglia della Chiesa, aperta a tutti i bambini del mondo. Perché così deve essere: dovunque vada, ogni bambino di questo mondo deve sentirsi sempre a casa, sempre accettato con tanto amore, con un bel sorriso, con un abbraccio, con una carezza.

Vorrei poter accogliere così tutti voi, uno per uno, ma siete in tanti, e allora mi rivolgo a tutti insieme, e attraverso di voi ai bambini e alle bambine del mondo intero per portarvi, con il mio abbraccio, l’abbraccio di Dio, della Chiesa e di ogni persona buona. Specialmente a quei bambini che purtroppo, come sappiamo, in questo momento stanno soffrendo per la guerra, per la fame, per le malattie, per i disastri climatici e per la povertà. A quelli che sono in pericolo perché persone cattive mettono addirittura armi nelle loro mani! I bambini non devono avere armi nelle mani. Devono avere giocattoli, libri, quaderni, e tante altre cose belle e buone, ma non armi! E a tutti i bambini che soffrono vorrei dire, insieme a voi, che non sono soli, che noi li portiamo nel cuore, preghiamo per loro e ci impegniamo a fare tutto quello che possiamo perché ritrovino presto speranza e serenità, e perché anche sui loro volti possa tornare il sorriso. Torni il sorriso sul volto di ogni bambino e bambina della terra!

Cari bambini, la vostra presenza qui è un segno che arriva dritto al cuore di tutti noi adulti, è la voce dell’innocenza che ci interroga e ci fa pensare; che ci costringe a chiederci: cosa stiamo facendo del nostro mondo, del nostro pianeta, della nostra società? Quale futuro vi stiamo preparando? Sono domande importanti, su cui voi ci aiutate a riflettere con la vostra semplicità.

Con la gioia con cui accogliete tutto come un dono, come un regalo di fronte a cui spalancate gli occhi, vi stupite e ridete felici. Con il vostro desiderio di comunicare, di ascoltare e di raccontare. E in proposito vi raccomando di ascoltare sempre con attenzione i vostri genitori e i vostri nonni. I nonni è importante ascoltarli, sapete, perché hanno vissuto a lungo e possono insegnarvi tante cose. E poi fate tante domande, e raccontate ogni giorno a casa tutto quello che vi succede. Perché comunicare fa tanto bene, a tutti noi! Ci aiutate anche con la vostra voglia di giocare insieme, di stare insieme, di condividere con gli altri quello che abbiamo. E a volte ci sorprendete con i vostri slanci, quando regalate un bacio, un abbraccio, un giocattolo, un pezzetto di merenda, un sorriso. Quante cose possiamo imparare se ci fermiamo un momento a stare con voi! Allora grazie, cari bambini! E ricordate: la vita è un dono stupendo, Dio ci ama tanto, ed è bello stare insieme, comunicare, condividere e donare. Fatelo sempre! La Madonna vi aiuterà; mi raccomando: pregate sempre la Madonna, che è la nostra Madre. E pregate anche per me. Grazie.

Fonte: Vaticano