Chiesa Cattolica

Non ci sono diritti umani senza libertà di culto. Il caso Indonesia

Sos diritti umani. Piano del governo per promuovere la libertà di culto e a combattere l’intolleranza e l’estremismo religioso. L’Indonesia è un paese con 270 milioni di abitanti, 230 milioni dei quali sono musulmani. Ci sono 24 milioni di cristiani nel Paese, e tra loro 7 milioni sono cattolici. Ci sono ancora molti problemi legati ai diritti umani in Indonesia, uno di questi è la questione della libertà di culto. “Tutte le forze sociali della nazione hanno il compito di affrontare in modo congiunto la questione”, afferma il presidente indonesiano Joko Widodo sui diritti umani. “Ci sono ancora problemi di libertà di culto in diversi luoghi della nazione. Per questo, chiedo che i funzionari del governo centrale e regionale siano attivi e reattivi per affrontarli pacificamente e saggiamente“, aggiunge Widodo.

Diritti umani

Il presidente indonesiano, riferisce Fides, ha confermato che il governo assume un solenne impegno. In quanto “la protezione e il rispetto dei diritti umani sono pilastri importanti. Affinché l’Indonesia diventi una nazione più civile, resiliente e progredita“. Per questo motivo, ha rimarcato, il governo promuove sforzi per sostenere i diritti umani. Ad esempio, costruisce infrastrutture, promuove attività educative e iniziative di carattere socio-economico. Soprattutto nelle aree remote e nelle isole periferiche, senza trascurare le persone più deboli o vulnerabili. 

Libertà di culto

“Il governo non ha mai smesso di affrontare le sfide legate al rispetto dei diritti umani con saggezza e dignità- sostiene Widodo-. Dobbiamo lavorare insieme, dedicando le nostre energie al progresso della nazione”. Via libera, dunque, allo speciale Piano d’azione nazionale per i diritti umani 2020-2025.  Al centro il valore della libertà di religione e di culto per ogni cittadino indonesiano. Ciò secondo la filosofia della “Pancasila“, la Carta dei cinque principi che è alla base della nazione. Widodo esorta  tutti i cittadini indonesiani a “giocare un ruolo attivo nel rispetto dei diritti delle altre persone, aumentando il rispetto, la protezione e l’adempimento dei diritti umani in Indonesia”.

Paola Anderlucci

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