Nepal: concluse le feste sacre più importanti del Paese

In Nepal si sono concluse le due feste, quella di Deepawali e Dashain, che per due settimane hanno animato e radunato credenti provenienti da ogni parte del mondo. La bellezza e la magia, durante queste celebrazioni, risiede nel fatto che ogni religione può convivere con un’altra senza che tra le persone si creino tensioni.

Deepawali, chiamata anche Diwali è una delle più importanti feste indiane e vuole simboleggiare la vittoria del bene sul male. E’ detta anche “festa delle luci” perché durante l’evento (5 giorni) è usanza comune accendere delle candele o delle lampade tradizionali chiamate “diya”. La leggenda più popolare legata a Deepawali è quella che tratta del ritorno in patria del re Rama, della città di Ayodhya, dopo 14 anni di esilio in una foresta. Il popolo, al reintro del sovrano, accese file (avali) di lampade (dipa) in suo onore e da qui il nome “Dipawali”.
Dashain, in Nepal, rappresenta la più importante e la più lunga festa del Paese. Dura 15 giorni consecutivi e celebra anch’essa la vittoria del bene sul male. La leggenda racconta che la dea Durga venne creata per sconfiggere il demone Mahishasura e interrompere il suo regno di terrore nel mono divino e umano.

Le due festività indù hanno subito diverse critiche perché, secondo gli esperti di economia locali, costano al Nepal circa 150 milioni di rupie (1,18 milioni di euro) al giorno. Questa cifra va poi moltiplicata per otto che è il numero di giorni in cui tutte le attività commerciali sono chiuse per la festa nazionale. Secondo l’economista nepalese, Bishwambhar Pyakurel, “le attività commerciali non dovrebbero fermarsi, ma fornire delle sostituzioni ai propri dipendenti; dal momento che il Nepal è un Paese multiculturale e multireligioso, tutte le comunità dovrebbero poter celebrare allo stesso modo, senza ostacoli alle attività economiche”.