Yemen, il nuovo primo ministro rinuncia all’incarico

[cml_media_alt id='10363']Armed followers of Yemen's Shi'ite Houthi group sit on a truck in Dhahian[/cml_media_alt]I ribelli sciiti Houti controllano la capitale dello Yemen da quasi venti giorni: chiedono al governo una maggiore gestione degli affari di stato e il controllo di alcune aree strategiche e i loro attentati, rivolti principalmente al sostegno da parte delle forze internazionali al Paese, aveva allarmato anche gli esecutivi dei sei stati membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo, che riunitisi a Gedda, la capitale dell’Arabia Saudita, avevano promesso interventi militari per contrastare le azioni dei miliziani.

Poi, grazie ad un accordo siglato martedì sotto l’egida dell’Onu, era stata affidata ad Ahmed ben Mubarak la missione di formare un governo di transizione che tentasse di liberare Sana’a dagli attacchi quotidiani. Ma il primo ministro, viste le contestazioni da parte dei ribelli, a meno di due giorni dall’inizio del suo incarico ha annunciato le dimissioni. Gli Houti, in seguito alla dichiarazione da parte di Mubarak, hanno accettato di annullare le manifestazioni che erano state annunciate per oggi.