Mons. Galantino: “non identificare la moschea come un luogo di complotto”

Ai giornalisti che chiedevano se l’attentato di Parigi, presso la sede del noto settimale satirico Charlie Hebdo, possa creare problemi nel dialogo interreligioso, Mons. Galantino, segretario generale della Cei, ha risposto: “Non restringerei il discorso soltanto al rischio che venga minato il dialogo interreligioso. Prima di tutto viene minato il tentativo di far vivere insieme le persone, quale che sia la loro origine. È evidente come in certi casi a essere messa in croce è la libertà religiosa”.

Il prelato ha poi proseguito “grazie a Dio da tutte le parti c’è stata condanna nei confronti di quello che è successo, perché anche il silenzio, il distinguere, a questo punto potrebbe configurarsi come una sorta di appoggio”. “Sono notizie terribili, perché là dove c’è violenza le notizie sono sempre terribili. In questo caso la crudeltà è ancora maggiore perchè ci sono vittime: si tratta di un attentato ben programmato, quindi la crudeltà se possibile è anche maggiore”.

Inoltre ha detto ancora Galantino “se da un lato bisogna evitare l’estremismo di chi identifica la moschea come un luogo di complotto, dall’altro non bisogna nemmeno far finta che non esistano certe deviazioni”.Sul rischio attentati a Roma il vescovo non si è espresso, ha detto solo che per saperlo bisognerebbe “chiederlo agli investigatori, al ministero degli Interni, non certamente a me. Ma non mi pare che ci siano queste preoccupazioni”.