Mons. Galantino: “Dobbiamo far sentire la nostra vicinanza ai cristiani perseguitati”

“Sono veramente contento che il Santo Padre abbia confermato la sua presenza in Egitto: penso non ci sia modo migliore per unire, alle parole e alla preghiera che ieri il Papa ha di fatto presentato al Signore durante la celebrazione, la vicinanza, la condivisione ma anche la sofferenza che in questo momento sta veramente toccando tutti”. Lo ha detto il segretario generale della Cei mons. Nunzio Galantino in riferimento alle ultime stragi terroristiche compiute dall’Isis conversando con i giornalisti dopo aver celebrato la S. Messa per gli operatori dell’informazione in occasione della Pasqua ormai imminente.

Questo susseguirsi di attentati toglie veramente il respiro – ha aggiunto – Speriamo che non tolga la speranza, che non tolga la voglia di andare avanti e soprattutto la voglia, a coloro che ne hanno la possibilità, di fermare queste stragi. E’ importante anche trovare il modo per far sentire sempre di più ai cristiani perseguitati la nostra vicinanza in questo momento. Non è, non è mai stato e non può essere un fatto di Chiesa, è un fatto di umanità”.

Ma è possibile dialogare con questo Islam?

“Sicuramente – ha risposto mons. Galantino  – chi mette bombe e pensa di risolvere i problemi in questa maniera non ha nessuna intenzione di fare dialogo e quindi da parte nostra si tratta davvero di escogitare, inventare strade che portano verso soluzioni diverse. La politica, la cultura e l’informazione devono fare molto di più”.

I vescovi italiani, in una nota, avevano già espresso il loro cordoglio e la vicinanza ai cristiani copti così pesantemente colpiti dai vili attentati terroristici messi a segno durante le celebrazioni della Domenica delle Palme a Tanta e Alessandria.