La Cina scheda gli studenti che pregano

La rivista Bitter Winter, specializzata sul tema della persecuzione dei cristiani in Cina, ha potuto visionare recentemente una copia di un documento governativo dal titolo: “Piano di attuazione sulla governance speciale dei luoghi di raccolta privati dei cristiani” nella provincia settentrionale dello Shanxi.

“Church-free zones” nelle università

Nel testo si leggerebbe: “Tutti i siti di raccolta privati di cristiani sorti nelle università e nei college devono essere chiusi in conformità con la legge. La rieducazione degli insegnanti e degli studenti partecipanti devono essere svolte dalle autorità scolastiche”. La strada delle chiusure forzate dei centri di preghiera nelle scuole e nelle università, dunque, continua ad essere quella prediletta dalle autorità comuniste. I funzionari hanno avvisato che “non ci sarà un cambiamento della decisione in futuro”. L'obiettivo è quello di creare delle vere e proprie “church-free zones”. Inoltre, le autorità statali hanno chiesto alle comunità cristiane di consegnare una lista degli studenti universitari che hanno partecipato ai raduni e ai momenti di preghiera. Tra i credenti c'è una forte preoccupazione dovuta al fatto che questo potrebbe pregiudicare la loro carriera.

Il nuovo regolamento

Una situazione che è frutto del nuovo Regolamento sugli affari religiosi entrato in vigore lo scorso anno: secondo la Bitter Winter, con “queste nuove regole, il controllo del governo cinese sulla fede religiosa dei minori ha raggiunto il suo livello più alto dalla Rivoluzione Culturale“.

Anche “The Guardian” ne parla

Ieri, nel frattempo, della situazione dei cristiani in Cina ha parlato anche l'autorevole “The Guardian” con un articolo di Lily Kuo che menziona le recenti chiusure di chiese nel Paese asiatico e la volontà del governo di riscrivere addirittura i Testi sacri per “annacquarli” in funzione filocomunista. La giornalista ha riportato che “durante lo scorso anno, i governi locali hanno chiuso centinaia di congregazioni non ufficiali o 'chiese domestiche' che operano al di fuori della rete ecclesiastica approvata dal governo, tra cui Early Rain. Una dichiarazione firmata da 500 dirigenti di chiese domestiche a novembre dice che le autorità hanno rimosso le croci dagli edifici, costretto le chiese ad appendere la bandiera cinese e cantare canzoni patriottiche, e vietare ai minori di frequentare”.