La Chiesa cattolica in India è chiamata a procedere in un cammino pienamente sinodale. A partire dalla sua vita interna. Affrontando le sfide relative ai cristiani dalit. Alla condizione delle donne. Alla discriminazione castale. E anche promuovendo comunione tra le comunità dei tre diversi riti esistenti nella nazione. “La sinodalità cammina insieme al discernimento – ha rimarcato il Cardinale -. E richiede un nuovo modello di leadership ecclesiastica, di tipo sinodale. Una guida ‘sinodale’ creerà un ambiente in grado di coinvolgere tutti coloro che appartengono alla Chiesa. Per garantire e rispondere al loro profondo desiderio di essere compresi, rispettati, apprezzati e valorizzati”. Un riferimento in particolare all’impegno dei laici nel portare avanti la missione di Cristo. Auspicando che si possa avviare in India un processo per promuovere i contenuti e la metodologia del Sinodo. Una linea d’azione riassunta nella sapiente espressione “l’arte dell’ascolto”. Da testimoniare a livello nazionale, regionale e locale.
Ricerca dell’unità nella variegata e vasta comunità cattolica indiana, riferisce l’agenzia missionaria vaticana Fides. Unità e piena comunione con la Chiesa universale, come sperimentato nell’esperienza sinodale appena conclusa. Sono i binari che seguirà la Chiesa cattolica in India, nazione dove, su 1,3 miliardi di abitanti, vi sono circa 20 milioni di cattolici, divisi in comunità di tre riti. Latino, siro-malabarese, siro-malankarese. Questi ultimi due con caratteristiche e tradizioni orientali. Ad affermarlo al Sinodo sulla Sinodalità, cui ha preso parte in Vaticano, è stato il cardinale Felipe Neri Ferrão. Presidente della Conferenza dei Vescovi di rito latino dell’India (CCBI). L’arcivescovo di Goa e Daman si è rivolto a un’ampia assemblea. Oltre 300 tra preti, religiosi, suore e seminaristi indiani residenti in Italia. L’incontro si è svolto al Collegio Urbano, in Vaticano. Il cardinale ha lanciato un accorato appello. Per il mantenimento di una “solida identità culturale e nazionale tra sacerdoti, suore e fratelli indiani residenti in Italia”. Si tratta di testimoni del Vangelo impegnati nello studio fuori dalla nazione.
L’incontro è stato organizzato dai rappresentanti della CCBI, Conferenza dei Vescovi di rito latino dell’India. E da padre Paul Sunny, cappellano degli Indiani d’Italia. E ha visto riuniti, accanto al cardinale Filipe Neri Ferrão , gli altri porporati e vescovi indiani che hanno partecipato al Sinodo. E cioè il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay. Il cardinale Anthony Poola, arcivescovo di Hyderabad. George Antonysamy, vicepresidente della CCBI e arcivescovo di Madras-Mylapore. Monsignor Alex Vadakumthala, vescovo di Kannur.
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