In vigore la legge anti-conversione

Nonostante la presenza di una ‘legge anti-conversione’ che limita la libertà religiosa e criminalizza una conversione religiosa, i cristiani in Nepal continueranno a dare il loro contributo per costruire una società sana, pacifica e armoniosa continuerà”. E' quanto racconta il gesuita canadese Bill Robins, missionario in Nepal da diversi anni.

Testimoniare il Vangelo 

Il cristianesimo in Asia meridionale vivrà sempre delle sfide alla sua presenza, perchè ci saranno sempre persone che non accolgono le differenze religiose – dice il sacerdote all'Agenzia Fides -. Le comunità cristiane continuano a professare la loro fede in modo sereno e testimoniare il Vangelo senza nascondersi. Non c'è bisogno né di nascondersi né di lottare”. Poi aggiunge: “Noi dobbiamo sostenere il diritto umano fondamentale per alla libertà di culto. E poi siamo chiamati a donare gratuitamente il perdono, pronti ad aiutare chiunque sia in difficoltà, amico o nemico, come possiamo”. 

La minoranza cristiana

Il Nepal è un paese in cui i cristiani sono una piccola minoranza che affronta a volte rischi e minacce. Molti fedeli considerano la mossa del governo del Nepal, che ha approvato la nuova “legge anticonversione” un passo indietro, in quanto limita la libertà di espressione, di coscienza e di religione. Alcune settimane fa, il presidente Bidhya Devi Bhandari ha firmato la nuova legge, già approvata in Parlamento, facendola entrare ufficialmente in vigore. La legge garantisce una protezione costituzionale all'induismo, religione professata dall'80% della popolazione. La nuova normativa non consente alcuna conversione religiosa e punisce “l’oltraggio al sentimento religioso e la blasfemia”, prevedendo pene fino a cinque anni di reclusione e una sanzione di cinquantamila rupie, circa 770 dollari americani. 

La legge anti-conversione

La legge arriva circa un decennio dopo che la monarchia indù ha dichiarato il Nepal uno “stato laico” e due anni dopo che il paese ha adottato una nuova Costituzione che, all’articolo 26 recita: “Nessuno può indurre un'altra persona a convertirsi da una religione a un'altra, né può disturbare o compromettere la religione degli altri; tali atti o attività sono punibili secondo la legge”. I cristiani in Nepal costituiscono l'1,4% su una popolazione di 29 milioni di abitanti