In Francia le università aprono le porte all’Islam

In un contesto storico dove la cultura sembra essere l’unica arma possibile contro la deriva di un terrorismo religioso, che va a stretto braccetto con il fanatismo, il quale si fa sempre più vicino alle porte dell’Europa, alcuni Paesi hanno deciso di puntare sulla formazione e sull’integrazione. già come era accaduto nel Salento, dove pochi giorni fa è stata inaugurata la prima università islamica, questa volta è la Francia a decidere di fare un passo avanti e iniziare una conoscenza più approfondita dell’Islam. Si parte dalle università dove i corsi, finanziati dallo Stato, che prevedono l’insegnamento dell’Islam verranno raddoppiati.

“L’ educazione islamica fatta in casa  è cruciale per l’ abbattimento dell’ ignoranza che sta permettendo all’estremismo islamico e all’estrema destra di alimentarsi a vicenda. Figure religiose come imam e cappellani carcerari, se educati e addestrati in Francia e non all’estero, potranno parlare correntemente il francese e capire il concetto di laicità, che è fondamentale per i valori della Repubblica francese”- ha spiegato il primo ministro francese Manuel Valls.

«Lo Stato francese non tenterà mai di prendere il controllo di una religione» ha aggiunto Valls. Nel mese di gennaio, il governo ha finanziato con 425 milioni di euro un piano anti terrorismo e ha lanciato un sito web speciale progettato per la prevenzione e la lotta contro il terrorismo.  Anche nel Salento si punta alla formazione per arginare l’estremismo: è tutto pronto per la nascita della fondazione “Università islamica di Lecce” che è stata sancita nei giorni passati, con la firma dell’atto notarile. Per il primo ateneo italiano di ispirazione musulmana, la macchina è in moto ed è pronta a correre. “Formare una nuova classe dirigente islamica che saprà imporre la pace religiosa in Europa” afferma Giampiero Khaled Paladini, salentino convertito all’Islam e presidente di Confime, la Confederazione imprese mediterranee. “Partiremo subito nella sede dei nostri uffici, in via Matteotti, con la formazione d’eccellenza e due progetti di ricerca, abbiamo già perso troppo tempo” dichiara ai giornalisti, facendo un chiaro riferimento alle polemiche legate alle perplessità del Comune di Lecce. “Entro un paio di anni – aggiunge – Lecce potrebbe diventare la sede della cultura islamica italiana”, dunque un ateneo sul modello della Cattolica di Milano.