Il gesuita Gaël Giraud: “La transizione ecologica non può essere rinviata”

Nel giro di trent’anni "avremo a che fare con trasmigrazioni di popoli dal Sud verso il Nord i cui esiti non saranno facili da prevedere"

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Allarme ecologico a Rsi. Il gesuita Gaël Giraud  insegna economia alla Georgetown University di Washington. Dirige il Programma per la giustizia ambientale, da lui fondato. E cerca di sensibilizzare la Chiesa cattolica sulla cosiddetta transizione ecologica. “Fino a trentaquattro anni di età si è occupato di modelli matematici applicati alle scelte di business e d’investimento all’interno di banche d’affari fra New York e Parigi– spiega Paolo Rodari per la Radiotelevisione Svizzera di lingua Italiana-. Poi la scelta di studiare teologia all’interno della Compagnia di Gesù. E quindi l’ordinazione sacerdotale arrivata a quarantatré anni. Con le porte dell’insegnamento che gli si aprono alla Georgetown University di Washington. Dove ancora oggi insegna economia e dirige il Programma per la giustizia ambientale, da lui fondato”.gesuita

Gesuita e scienziato

“Nel giro di trent’anni – racconta Giraud – avremo a che fare con trasmigrazioni di popoli dal Sud verso il Nord. I cui esiti non saranno facili da prevedere. Occorre iniziare da subito a mantenere il riscaldamento globale sotto i 2 gradi centigradi, per raggiungere l’obiettivo di prevenire pericolose interferenze antropogeniche con il sistema climatico terrestre”. La ricetta per riuscirci non è semplice: “Occorre diminuire le emissioni di gas serra. Nella consapevolezza che la cattura e stoccaggio del carbonio industriale porteranno all’assorbimento di solo una quantità marginale di carbonio rilasciato nell’atmosfera. La conseguenza è che tutta l’umanità deve puntare a emissioni prossime allo zero entro l’ultimo quarto di secolo. Così si stabilizzerebbe la temperatura globale. I Paesi più industrializzati che pensano che da loro si potrà comunque sopravvivere si sbagliano. Non esiste un Eldorado in cui rifugiarsi. Con temperature costantemente sopra di 6-7 gradi centigradi la fine è inevitabile per tutti”.