Cortile dei gentili, il dialogo tra il cardinale Ravasi e Gino Paoli

Sarà un dialogo tra il cardinale Gianfranco Ravasi e Gino Paoli a inaugurare “Il Cortile dei Gentili”, un evento promosso dal Pontificio consiglio della cultura in collaborazione con l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. L’appuntamento, in agenda a Bologna dal 26 al 28 settembre prossimi e intitolato “Sul tempo”, è stato presentato in sala stampa vaticana dal porporato, dal rettore della Alma Mater Studiorum della Università di Bologna, Ivano Dionigi, e dal direttore esecutivo del Cortile dei Gentili, padre Laurent Mazas, coordinati dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi. “Sarà una scoperta incontrare Gino Paoli perché non lo conosco, ‘Sapore di sale’ è l’unica cosa che conosco, e la conosco bene anche perché la musica è di una persona che mi è molto amica, il giovane Morricone”, ha commentato il porporato.

Il rettore Ivano Dionigi ha sottolineato quanto scritto dal vescovo di Roma, nell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, sul fatto che “il tempo è superiore allo spazio”. Ha ricordato, inoltre, come la riflessione sul tempo sia cara anche a Agostino e, quindi, a Benedetto XVI. Il 26 settembre dopo il dialogo tra il card. Ravasi e Gino Paoli, seguirà un concerto dello stesso cantautore e Danilo Rea. La giornata successiva, intitolata “Interrogare il tempo”, vedrà la presenza di Massimo Cacciari ed Enzo Bianchi, mentre la sera del 27 il Cortile si svolgerà nella Basilica di San Petronio, per la sessione “Parole e musica”. Dopo un saluto del cardinale Carlo Caffarra, parteciperanno Adriano Guarnieri, Daria Bignardi, Francesco Guccini. Nella giornata conclusiva di domenica 28, dal titolo “La Torah della Biblioteca universitaria di Bologna: il rotolo del Pentateuco più antico del mondo”, interverrà il rabbino capo di Bologna Alberto Sermoneta.

Il card. Gianfranco Ravasi è stato interpellato anche sulla questione della comunione ai divorziati risposati. “Già nell’interno del Vangelo di Matteo”, ha sottolineato, “si vede che nella chiesa delle origini c’è stato un problema pur con la certezza assoluta che la indissolubilità” del matrimonio “fosse un messaggio di Gesù sia a livello teologico che storico”. “Per ora non è il caso di fare una dichiarazione – ha aggiunto – soprattutto perché siamo ancora fuori dell’evento sinodale e sono presidente commissione per il messaggio, cosa delicata, perché forse sarà l’unico documento ufficiale del prossimo sinodo”.