Bergoglio: la religione non può mai uccidere, ma non bisogna ridicolizzarla

“La religione non può mai uccidere, non si può farlo in nome di Dio”. Papa Francesco lo ha detto durante la conferenza stampa tenuta sul volo che ha portato da Colombo a Manila. “Ma – ha sottolineato- non si può provocare, non si può prendere in giro la fede di un altro. Non va bene”. Per spiegare questo concetto il Pontefice si è affidato a una battuta: “Se il dottor Gasbarri (Alberto Gasbarri, organizzatore dei voli papali, ndr), che è un amico, dice una parolaccia contro mia mamma, gli spetta un pugno”.

La discussione è stata aperta da una domanda del corrispondente del giornale cattolico francese “La Croix” che ha chiesto a Francesco:  “Lei ha detto che la libertà religiosa è un diritto umano fondamentale. Nel rispetto di questo diritto, fino a che punto si può andare con la libertà di espressione, visto che anche quello è un diritto umano fondamentale?”. Sui fatti di Parigi Bergoglio è stato chiaro: “Non si può nascondere una verità: uccidere in nome di Dio è una aberrazione. La religione si deve praticare con libertà, senza offendere, senza imporre né uccidere. E la libertà di espressione è un diritto, un obbligo in un certo senso, perché c’è il dovere di dire quello che si pensa per aiutare il bene comune. Se un deputato o un senatore non dice, allora non collabora al bene comune – ha spiegato il Papa-. Dunque abbiamo l’obbligo di esprimere il nostro pensiero, ma senza offendere”.

A tal proposito, ha ricordato il Santo Padre, Benedetto XVI ha parlato di “metafisica post-positivista che tratta le religioni come fossero sottoculture tollerate. Questo perché non sono nella cultura illuminata: è l’eredità dell’illuminismo. Così c’è gente che sparla, che prende in giro, giocattolizza la religione degli altri”. Quanto all’intolleranza del fondamentalismo il Papa ha detto: “Ci stupisce quello che succede adesso, ma quante guerre di religione abbiamo avuto, pensiamo alla ‘notte di San Bartolomeo”.

@lullo82