La carità cristiana sfugge alle catalogazioni politiche. L’esempio di don Benzi

"Io lotto perché la dignità umana venga sempre rispettata, assieme ai miei fratelli della Comunità Papa Giovanni XXIII e a tutti coloro che condividono questa missione, siano essi di destra, di centro o di sinistra", spiegò il Servo di Dio, definito da Benedetto XVI "infaticabile apostolo della carità a favore degli ultimi e degli indifesi"

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Don Oreste Benzi in visita ai clochar della stazione di Rimini

Né di destra né di sinistra: la carità cristiana non può essere incasellata nelle categorie politiche. I percorsi di fede rifuggono dalle classificazioni partitiche. A testimoniarlo è un episodio della vita del Servo di Dio don Oreste Benzi. Definito da Benedetto XVI “infaticabile apostolo della carità a favore degli ultimi e degli indifesi”. Il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, per il quale sono in svolgimento in Vaticano le procedure per la beatificazione, intervenne al riguardo con un’illuminante riflessione. A offrirne l’occasione fu l’articolo di un quotidiano in cui si proponeva una catalogazione politica di vari sacerdoti. Alcuni a destra, altri a sinistra. Altri come non appartenenti ad un partito ma divisi tra progressisti e conservatori.carità

Carità senza etichette

“Io sono stato collocato tra i conservatori- evidenziò don Oreste Benzi. Dentro di me è esploso un sentimento di totale rifiuto di queste catalogazioni. Io non appartengo alla sinistra né alla destra. Non mi sento conservatore né progressista. Io mi sento dalla parte dell’uomo così come ce lo ha rivelato Cristo. Quel Cristo che proprio per questa rivelazione è stato crocifisso. Sono dalle parte dei carcerati. Molti dei quali potrebbero beneficiare delle misure alternative e attuare una vera riabilitazione”. E. aggiunse, “invece restano rinchiusi in strutture costose e dannose. Sono dalla parte dei bambini che hanno bisogno di un papà e una mamma. E invece vengono collocati in comunità che di ‘famigliare’ hanno solo il nome. Ma sono in realtà dei mini istituti“.

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Don Aldo Buonaiuto e don Oreste Benzi

In difesa degli ultimi

“Io lotto per il diritto dei giovani a non drogarsi e a partecipare attivamente alla costruzione di una nuova società- evidenziò don Benzi-. Io corro a difendere i bambini che vengono massacrati nel seno materno, mentre potrebbero essere tutti salvati assieme alle loro madri. Io lotto per la liberazione delle decine di migliaia di ragazze e donne schiavizzate per soddisfare gli istinti genitali dei maschi italiani (di destra, di sinistra e di centro). Io lotto perché gli anziani siano riconosciuti come soggetti attivi di storia, e nessuno di loro venga lasciato morire da solo in un ricovero, abbandonato anche se ben curato. Io sto dalla parte delle vittime di ogni guerra, perché la guerra non è mai giusta. Io sto dalla parte dei disoccupati, degli sfrattati, dei senza dimora”.carità

Dignità

“L’uomo in qualsiasi situazione  e condizione di vita, ha una dignità intrinseca al suo essere che gli viene da Dio. Io lotto perché questa dignità venga rispettata, assieme ai miei fratelli della Comunità Papa Giovanni XXIII e a tutti coloro che condividono questa missione, siano essi di destra, di centro o di sinistra- puntualizzò don Oreste Benzi-. Oggi ci troviamo di fronte a troppi casi di prostituzione politica. Finché sarò su questa terra non mi piegherò mai di fronte alle contrattazioni fatte sopra la testa della povera gente”.