C’è un grande bisogno dei famosi dispositivi di sicurezza personale: guanti, occhiali e mascherine. Non solo per gli operatori sanitari ma anche per i cittadini che escono di casa per i casi di estrema necessità. Si guardi all’ordinanza regionale della Lombardia come anche quelle di altre amministrazioni che hanno fatto dell’indossare i dispositivi di protezione individuali un vero e proprio obbligo. Ma come spesso avviene in questi giorni di emergenza da Coronavirus, alcuni vedono in tutto questo una possibilità di guadagno. A Bologna una società avrebbe fabbricato delle mascherine senza alcuna certificazione pronte per essere messe sul mercato in una farmacia.
Circa 30mila mascherine, senza marchio Ce e prive anche dei requisiti minimi di conformità e sicurezza, sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Bologna. In gran parte in un’azienda di Castenaso che si occupa di consulenza sulla sicurezza e igiene di posti di lavoro, e in una farmacia a San Lazzaro di Savena. Si tratta – spiega una nota delle Fiamme Gialle – di 22.600 mascherine igieniche “usa e getta” (tipo chirurgiche) e 6.856 mascherine filtranti (di tipo FFP2), contenute in confezioni riportanti unicamente indicazioni in lingua cinese o inglese. Oltre all’assenza del marchio di sicurezza europeo, i dispositivi sono risultati privi di qualunque tipo di certificazione che ne attestasse la conformità. Mancavano inoltre le autorizzazioni che devono essere concesse dall’Inail per la produzione e commercializzazione di mascherine in deroga alla normativa vigente.
Il Ministero dell’Interno ha dato disposizione per l’utilizzo anche di mezzi tecnologici al fine di scovare gli evasori del divieto di circolazione. Quindi accanto alle pattuglie e agli elicotteri, le forze di polizia muovono anche dei droni. Nella giornata del 15 aprile, le persone sottoposte ad accertamenti sono state 288.776, delle quali più di 8.500 sanzionate. Inoltre, i carabinieri e la Guardia di Finanza hanno controllato 101.636 attività commerciali. Solo un centinaio sono risultate in violazione delle normative previste dall’esecutivo attraverso i vari Dpcm.
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