Treno deragliato, via alla rimozione dei Frecciarossa

Sono partite in mattinata le operazioni per rimuovere le carrozze del Frecciarossa deragliato il 6 febbraio scorsi a Ospedaletto Lodigiano, in provincia di Lodi. Il via libera è arrivato dalla Procura di Lodi (che indaga sull'incidente costato la vita ai due macchinisti e il ferimento di 31 persone fra i passeggeri) e, subito dopo, gli operai hanno iniziato la rimozione delle lamiere dei due convogli ferroviari, i quali verranno poi trasportati presso il deposito di Rfi di Ancona. Nonostante l'inizio dei lavori, per il ripristino del servizio ferroviario sul tratto interessato dall'incidente potrebbe essere necessario ancora un mese. Anche le operazioni di rimozione potrebbero richiedere diverso tempo: alcune gru avranno il compito di riposizionare le carrozze in posizione parallela ai binari, per poi essere trasportate verso la destinazione finale con un rimorchio. Per permettere agli operai di lavorare in sicurezza, è stata spostata la linea dell'alta tensione.

L'operazione

Un lavoro, quello di spostamento delle lamiere, che richiederà tempo e impegno: “Ora inizia il lavoro più importante e complesso – aveva detto il prefetto Marcello Cardona – per il ripristino della linee a Alta velocità e Rfi metterà in campo decine e decine di persone. L’obiettivo, compatibilmente alle esigenze dell’Autorità giudiziaria è far sì che si riprenda al più presto una situazione di normalità. Sul posto arriveranno i mezzi pesanti già parcheggiati in zona, alcuni dei quali passeranno sui ponti sopra l’autostrada e sopra la ferrovia. Alcune autorizzazioni sono già arrivate”. Nella giornata di ieri, nel frattempo, era stato individuato un nuovo scambio potenzialmente difettoso (l'undicesimo dopo i controlli effettuati in seguito al deragliamento), segnalato come parte di un lotto di undici pezzi prodotti dalla Alstom Ferroviaria di Firenze, il quale presenterebbe un'inversione dei cablaggi: con le posizioni aperte e chiuse scambiate: “Le verifiche per essere sicuri che i ponti tengano sono già state fatte tutte – aveva spiegato ancora il prefetto Cardona -. Io ho disposto, comunque che la polizia stradale verifichi sia l’aspetto amministrativo, sia quello viabilistico“.