Treno deragliato: “Scambio lasciato aperto”

Se lo scambio fosse stato dritto per dritto il treno non sarebbe deragliato”. Parole lapidarie del procuratore di Lodi Domenico Chiaro che non lasciano molto spazio a ulteriori ipotesi: l'incidente del Frecciarossa partito da Milano e diretto a Salerno, deragliato ieri alle 5.35 all'altezza di Ospedaletto Lodigiano è probabilmente legato a un errore umano successivo a dei lavori di manutenzione che hanno interessato uno scambio lungo la tratta dell'alta velocità e che erano terminati in quel tratto poco prima del passaggio del convoglio. Il locomotore “si è staccato a 300 chilometri all'ora e ha deragliato all'altezza di uno scambio posto in una posizione diversa da quella che doveva essere“, spiega in conferenza stampa il procuratore di ripreso da Adnkronos.com. In gergo tecnico, sotto osservazione finisce il 'deviatoio', parte dello scambio, all'altezza dell'incidente, “interessato da lavori di manutenzione. Dobbiamo verificare se era chiuso o aperto, se lo scambio fosse stato dritto per dritto il treno non sarebbe deragliato”, spiega il procuratore. 

Le vittime

Si chiamavano Giuseppe Ciucciù e Antonio Di Cuonzo i due macchinisti vittime dell'incidente ferroviario sulla linea dell'alta velocità all'altezza di Ospedaletto Lodigiano, in provincia di Lodi, dove il treno Frecciarossa Av 9595 Milano – Salerno è deragliato e si è in parte ribaltato. Avevano rispettivamente 51 e 59 anni e provenivano entrambi dal Sud Italia. C'è chi li ricorda per il loro impegno sul luogo di lavoro. Cicciù era un volto noto negli uffici della Cisl della Federazione Italiana Trasporti, dove per anni ha svolto l'attività di delegato sindacale. Aveva da poco avuto una figlia. Di Cuonzo aveva festeggiato di recente il suo 59esimo compleanno. Orginiario di Capua, nel Casertano, viveva nel comune di Pioltello. Venuta a conoscenza della sua scomparsa, la sindaca Ivonne Cosciotti, ha proclamato il lutto cittadino con le bandiere a mezz'asta. La motrice, ossia la prima carrozza su cui viaggiavano i macchinisti, si è distaccata – per un sistema di sicurezza – non facendo deragliare il resto del treno e togliendo velocità al Frecciarossa. La corsa della motrice è stata frenata da diversi ostacoli, tra cui alcuni carrelli, ed è finita contro una palazzina degli attrezzi delle ferrovie in un tremendo impatto che ha sbalzato i macchinisti fuori dalla cabina, uccidendoli sul colpo. I loro colpi sono stati trovati a terra, a diverse decine di metri di distanza dal punto dell'impatto. 

L'incidente

A bordo del treno al momento dell'incidente c'erano 33 persone, trenta delle quali rimaste ferite ma non in modo grave, nonostante due vagoni si siano ribaltati. Lo spiega il prefetto di Lodi Marcello Cardona. Intanto, la Procura della Repubblica di Lodi ha aperto un'inchiesta sull'incidente. Sul posto è arrivata anche la Guardia di Finanza, mentre sta arrivando da Milano il nucleo investigativo dei vigili del fuoco. “C'è il magistrato sul posto e la Procura ha individuato i due tecnici per chiarire le dinamiche del gravissimo incidente. Tutto deve essere valutato, repertato e quindi non sono questioni che si dipanano dopo dieci minuti o dopo un'ora”, ha aggiunto Cardona, aggiungendo che “sarà un lavoro certosino, già in atto come ho riferito al ministro dell'Interno”.

La dinamica

Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, la motrice del treno avrebbe deragliato e sarebbe uscita dai binari dopo aver sfondato una recinzione e andando a colpire una casa cantonale. Fortunatamente vuota. “Poteva essere una carneficina”, ha commentato a caldo all'Ansa il prefetto di Lodi. Secondo quanto si apprende, c'erano dei lavori di manutenzione in corso sulla linea Alta Velocità nel lodigiano dove è deragliato il Frecciarossa. L'intervento – affidato ad una ditta specializzata da Rfi – era in corso anche nelle ultime ore. Gli investigatori stanno ora verificando se vi sia una connessione tra l'incidente e i lavori stessi. “La manutenzione viene fatta costantemente, associare una manutenzione all'evento tragico mi pare assolutamente prematuro”, ha evidenziato il prefetto Cardona.

Le condoglianze

“Sono molto dispiaciuto per le due vittime, siamo tutti vicini alle famiglie”. Il premier Giuseppe Conte esprime il suo cordoglio e la sua “solidarietà” per l'incidente ferroviario costato la vita a due persone. “Stiamo accertando le cause” ha affermato Conte ripreso da Ansa. L'aula del Senato ha dedicato un minuto di silenzio per i macchinisti morti nel treno ad Alta velocità Frecciarossa deragliato nella campagna di Lodi. Su invito della vicepresidente Paola Taverna i senatori presenti sono rimasti in piedi. “Interpretando il sentimento dell'intera assemblea, esprimo la più stretta vicinanza del Senato ai familiari delle vittime – ha detto Taverna – e in attesa di avere informazioni precise, rivolgo il ringraziamento e l'incoraggiamento a tutti i soccorritori”. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l'assessore al Welfare, Giulio Gallera, a nome dell'intera Giunta, hanno espresso dolore e cordoglio per le due vittime del deragliamento ferroviario.”Sul posto – ha detto Gallera – sono subito intervenuti mezzi di soccorso coordinati dall'Azienda Regionale per l'Emergenza Urgenza Areu di Regione Lombardia, con due elicotteri attrezzati per il volo notturno provenienti da Brescia e da Como, e con 12 ambulanze alle quali se ne sono aggiunte altre. I due feriti in 'codice giallo' sono stati trasportati a Cremona (in elicottero) e a Lodi. Si sta procedendo a trasportare anche gli altri feriti in 'codice verde' negli ospedali vicini, 18 di questi sono stati evacuati dalla zona dell'incidente”. Anche le Ferrovie hanno espresso il loro cordoglio. “Il Gruppo FS Italiane e tutti i ferrovieri esprimono profondo cordoglio per il decesso dei due colleghi macchinisti del treno alta velocità 9595 Milano – Salerno”. Lo si legge in una nota. “Il Gruppo FS Italiane – conclude la nota – è vicino ai familiari dei colleghi offrendo il massimo supporto a loro e a tutte le persone coinvolte nell'incidente di stamattina”. 

Circolazione sospesa

Dalle 5.30 la circolazione è sospesa sulla linea AV Milano – Bologna, si sta ancora cercando di capire che cosa sia avvenuto e quale siano state le cause. Sul posto i Vigili del Fuoco e i mezzi di soccorso. Tutti i treni, in entrambe le direzioni, sono stati instradati sulla linea convenzionale Milano-Piacenza con ritardi fino a 60 minuti, lo rende noto Rete Ferroviaria Italiana.