L’aula del Senato ha approvato definitivamente la riforma Cartabia sul Csm e l’ordinamento giudiziario con 173 voti a favore, 37 contrari e 16 astenuti. La riforma ora è legge.
La Camera aveva approvato lo scorso 4 maggio il disegno di legge (A.C. 2681-A, ora A.S. 2595) che delega il Governo a riformare l’ordinamento giudiziario e ad adeguare l’ordinamento giudiziario militare e introduce nuove norme, immediatamente precettive, in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. Oggi il provvedimento è stato approvato dal Senato.
Il Capo I della cosiddetta riforma Carabia prevede una “delega al Governo per la riforma ordinamentale della magistratura”, le procedure per il suo esercizio e definisce i principi e criteri dell’intervento riformatore.
In particolare, la delega mira: alla revisione, secondo principi di trasparenza e di valorizzazione del merito, dei criteri di assegnazione degli incarichi direttivi e semidirettivi; alla riduzione degli incarichi semidirettivi; alla riforma del procedimento di approvazione delle tabelle organizzative degli uffici giudiziari; alla revisione dei criteri di accesso alle funzioni di legittimità; alla riforma delle procedure di valutazione di professionalità dei magistrati; all’istituzione del fascicolo per la valutazione del magistrato, da tenere in considerazione oltre che in sede di verifica della professionalità anche in sede di attribuzione degli incarichi direttivi e semidirettivi; ad intervenire sulla disciplina dell’accesso in magistratura, dettando principi e criteri direttivi volti ad abbandonare l’attuale modello del concorso di secondo grado, così da ridurre i tempi che intercorrono tra la laurea dell’aspirante magistrato e la sua immissione in ruolo; al riordino della disciplina del fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili.
“Solo pochi mesi fa le camere rispondevano con un lungo applauso all’appello del presidente Matterella che sollecitava l’approvazione di questa riforma”, ha detto la ministra Marta Cartabia in aula al Senato prima dell’inizio delle dichiarazioni di voto sulla riforma del Csm.
“Oggi siamo qui per mantenere l’impegno di trasformare in legge un provvedimento che viene da lontano e che è stato costruito con il contributo di molti. Un provvedimento preceduto da un lungo lavoro, non semplice, portato avanti con il cotnributo di molti. Ringrazio ciascuna forza politica – ha aggiunto – per l’impegno e la disponibilità”.
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