Recovery plan passa anche al Senato con 224 sì e 16 contrari

Continua l'iter del Piano nazionale di riprese e resilienza che sarà presentato a Bruxelles entro la fine del mese. Sostegno dalla maggioranza, si astiene Fratelli d'Italia

In serata arriva il via libera del Parlamento al Piano nazionale di ripresa e resilienza di Mario Draghi.

Il Recovery Fund italiano

Investimenti per 248 miliardi: 82 miliardi per la crescita del Sud, un miliardo per alloggi studenteschi e mezzo miliardo per borse di studio. Oltre 18 miliardi per il superbonus e importanti semplificazioni per l’ecobonus. Da maggio la mappatura per avere entro il 2026 la banda larga ovunque. Entro il 31 luglio legge delega per la riforma del sistema fiscale.

Le parole del premier Draghi

“Oggi è un giorno positivo per l’Italia”, è il commento di Draghi che vede nel Pnrr una sfida epocale per rammodernare l’Italia. Nelle due repliche, a Montecitorio e a Palazzo Madama, il premier chiarisce: “Il governo ha profondo rispetto per le Camera”. che potrà influire sui decreti attuativi delle sei missioni e delle riforme previste.

Al centro del piano c’è l’Italia, con le sue straordinarie qualità e le sue ormai storiche fragilità, su cui credo che tutti siamo d’accordo”. Bisogna “affrontarle e risolvere, questo piano ci dà l’occasione per farlo. E’ sì un disegno di progetto ma è anche occasione per riflettere: dobbiamo lavorare insieme, non solo qui dentro ma insieme con gli enti locali e con tutto il popolo italiano. Pensate che l’Italia resti la stessa dopo? Il piano avrà effetti sia economiche che sociali“: i progetti “si possono attuare solo se c’è accordo, volontà di successo non di sconfitta”.

Il voto in Parlamento

Alla Camera sono 442 i sì alla risoluzione di maggioranza alle comunicazioni del premier. E Fratelli d’Italia si astiene. Al Senato i numeri sono ugualmente bulgari: con 224 voti a favore, 16 contrari, e sempre con l’astensione di FdI.

Il dibattito in aula

Matteo Salvini avverte: ”Presidente, diffidi dagli yes man. La Lega c’è, siamo alleati leali, a sinistra qualcuno dice ‘purtroppo’”, dice l’ex ministro rivolgendosi a Draghi. “Avremmo preferito avere più tempo ma non è vero che il Parlamento sia stato escluso”, lo aveva preceduto in mattinata il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari.

“Il Parlamento su questo piano è stato ignorato, verrebbe da dire deriso ed è stata una scelta politica”, era stato l’attacco di Giorgia Meloni.

Il Partito democratico parla di risposte concrete dal Recovery Fund presentato da Draghi. Pronto dunque a supportare il piano per guidare il Paese fuori dalla crisi pandemica.