Niger: riaperte le frontiere con cinque paesi limitrofi

L'Ecowas non ha escluso l'uso della "forza" se il suo ultimatum per il ristabilimento dell’ordine costituzionale non venisse rispettato

Niger assalto ambasciata
Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay

I confini terrestri e aerei del Niger con cinque paesi vicini sono stati riaperti, quasi una settimana dopo essere stati chiusi nel colpo di Stato che ha rovesciato il presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum

La riapertura dei confini

I confini terrestri e aerei del Niger con cinque paesi limitrofi sono stati riaperti, quasi una settimana dopo essere stati chiusi nel colpo di Stato che ha rovesciato il presidente Mohamed Bazoum. Lo ha annunciato uno dei golpisti alla televisione nazionale. “Le frontiere terrestri e aeree con Algeria, Burkina Faso, Libia, Mali e Ciad sono riaperte” da oggi, ha dichiarato poche ore dopo una prima evacuazione da parte di Francia e Italia dei loro connazionali e cinque giorni prima della fine dell’ultimatum per ripristinare l’ordine costituzionale richiesto dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas). Tutte le frontiere terrestri e aeree del Niger erano state chiuse mercoledì, la sera del colpo di Stato.

La posizione dell’Ecowas

L’Ecowas non ha escluso l’uso della “forza” se il suo ultimatum non venisse rispettato. Le pressioni sui soldati golpisti stanno aumentando a livello internazionale. I partner occidentali e africani del Niger hanno ampiamente denunciato il golpe. L’Ue, la Francia e la Germania hanno sospeso i loro aiuti a questo Paese, economicamente dipendente da alleati stranieri. Il Niger, afflitto da attacchi di gruppi legati all’Isis e ad al-Qaeda a ovest e sudest, è uno dei paesi più poveri del mondo, nonostante le sue risorse di uranio.

Fonte: Ansa