“Nessuno resti indietro”. L'Italia e l'Agenda Onu 2030

Onu

Il conto alla rovescia è iniziato: 3.015 giorni al 31 dicembre 2030, il tempo a disposizione “per salvare il mondo”. Per questo ieri presso la Farnesina, il Governo ha presentato il rapporto sullo stato di avanzamento dell'Italia e dell'Europa rispetto al raggiungimento dei 17 obiettivi fondamentali dell'agenda di sviluppo sostenibile fissata dalle Nazioni Unite per il 2030. Quella dello sviluppo sostenibile è stata definita “una realtà unica, originale” da Elisabetta Belloni, segretario generale del ministero degli Affari esteri, che ha ricordato come i dieci anni che mancano alla scadenza del 2030 siano “pochi” per avviare la costruzione di un futuro diverso, per cui : “non esistono più alibi e neanche scorciatoie”.

Le iniziative

L'agenda 2030 è stata fissata dalle Nazioni Unite come lo strumento più efficace per rispondere alle gravi sfide del futuro che mettono a rischio l'umanità, dal riscaldamento climatico alle profonde diseguaglianze tra paesi e all’interno dei paesi che minano la sicurezza e la pace. “No one left behind – Nessuno sia lasciato indietro” è il suo motto. Per questo l'Italia è attenta nel monitoraggio dello stato di avanzamento delle politiche del Paese verso il raggiungimento dei 17 obiettivi. Tra le attività italiane, anche i progetti di gestione e formazione in 26 università italiane allo scopo di creare una cultura che favorisca il raggiungimento degli obiettivi attraverso iniziative mirate, come il lancio dei Saturdays for future dedicati al consumo responsabile e sensibile all’ambiente e il Festival annuale per lo sviluppo sostenibile che quest’anno si concluderà il 5 giugno, coinvolgendo anche le ambasciate italiane in tutto il mondo nella promozione di eventi relativi all0agenda 2030. 

Avanguardie italiane

All'evento, la vice ministra degli Esteri, Emanuela Del Re, ha ricordato come il reddito di cittadinanza rientri appieno nelle misure dell'agenda 2030, proprio perché coerente al principio del No one left behind. Fra gli oratori iniziali del convegno, alla presenza di ambasciatori e rappresentanti europei e delle Nazioni Unite, anche Carlo Crea, International Affairs Director presso la compagnia Terna, che ha ricordato il forte impegno dell'azienda energetica sui temi ambientali e peressere tra i membri fondatori del Global compact italian network, una task forse per trovare le interconnessioni tra finanza, industria e obiettivi per Millennio e il rispetto delle Cop ambientali, lo sviluppo delle energie rinnovabili, per cui l'Italia è all'avanguardia.