Gaza: improbabile una tregua prima dell’inizio del Ramadan

153esimo girono di guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas: si affievoliscono le speranze di trovare un accordo sulla tregua prima del Ramadan

gaza
Foto di Craig Manners su Unsplash

La guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 153. Gli Usa chiedono di inserire nella risoluzione Onu una tregua di sei settimane e il rilascio di tutti gli ostaggi, mentre Hamas conferma che nessun accordo è stato ancora raggiunto.

Israele ha dato a Hezbollah una settimana di tempo per accettare la proposta di accordo statunitense. Per il Nyt si affievoliscono le speranze di trovare un accordo sulla tregua prima del Ramadan. La Cina sostiene la causa palestinese e i “suoi legittimi diritti di nazione”.

Nyt: si affievoliscono speranze su tregua prima di Ramadan

Si stanno affievolendo le speranze che un accordo sul rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre e per arrivare a una tregua temporanea a Gaza possa essere raggiunto prima dell’inizio del Ramadan, la prossima settimana. Lo riferisce il New York Times citando funzionari vicini ai colloqui.

Media: ultimatum di una settimana di Israele a Hezbollah

Israele ha dato a Hezbollah una settimana di tempo per accettare la proposta di accordo statunitense, presentata nei giorni scorsi dall’inviato speciale Usa, Amos Hochstein e che prevede, di fatto, l’allontanamento dei combattenti libanesi filo-iraniani dalla linea di demarcazione tra Libano e Israele. Lo scrive il quotidiano di Beirut al Akhbar, molto vicino allo stesso Partito di Dio. Secondo fonti informate non meglio precisate, Israele ha informato “paesi occidentali” di poter aspettare entro il 15 marzo. Altrimenti Israele è pronto a un’escalation militare che può condurre a una guerra su larga scala.

Cina: Palestina entri a pieno titolo nell’Onu

“L’occupazione dei territori palestinesi di lungo termine non può più essere ignorata. La Cina sostiene la causa palestinese e i suoi legittimi diritti di nazione”. E’ quanto ha affermato il ministro degli Esteri Wang Yi, rinnovando il “pieno supporto” al dialogo e alla fine del conflitto. “L’auspicio – ha aggiunto Wang – è che la Palestina entri a pieno titolo nel connesso delle Nazioni Unite e l’invito ad alcuni membri del Consiglio di Sicurezza è di non creare ostacoli”.

Fonte: Ansa