“Eutanasia. Le ragioni del no”, Mantovano: “Un linguaggio di verità accompagni i parlamentari”

Nella sala stampa della Camera dei Deputati la presentazione del libro curato da Alfredo Mantovano

E’ un lavoro che ha svolto nel suo insieme il Centro Studi Livatino“, ha affermato Alfredo Mantovano, curatore del libro “Eutanasia. Le ragioni del no” edito da Cantagalli, presentato oggi nella sala stampa della Camera dei Deputati, a poche ore dall’inizio del dibattito sulla legalizzazione dell’aiuto al suicidio e della eutanasia. “Lo sforzo, in questo caso, è di non esserci limitati al rilievo critico delle norme, ma di provare a dare qualche indicazione in positivo. Se la dialettica è tra Mario, il grave disabile marchigiano, e chi vi sta parlando in questo momento non c’è storia. Lo sforzo deve essere anche quello di capire che cosa si può fare nei confronti di persone che si trovano in grave difficoltà. C’è uno sguardo di diritto comparato, che indica cosa è successo in altri Paesi e c’è più di una riflessione sull’affiancamento sia in termini di sostegno finanziario sia di aiuto in generale – ha aggiunto Mantovano -. Quello che sconcerta, guardando questo mix tra referendum e testo in discussione, è che la competizione sembra esserci in direzione della morte e non dell’aiuto a chi è in difficoltà“. “Un linguaggio di verità – ha concluso Mantovano – ha accompagnato lo sforzo di queste riflessioni e mi auguro che accompagni il seguito dei lavori parlamentari”.

La presentazione del libro è stata moderata dall’Onorevole Antonio Palmieri (FI); hanno partecipato Isabella Rauti (FdI), Alessandro Pagano (Lega), e Fabiola Bologna (Coraggio Italia).

La conferenza stampa

Ad aprire la conferenza stampa, di cui è moderatore, è Antonio Palmieri (Forza Italia) che evidenziato i due punti fondamentali che emergono dal libro: “Evita la trappola dell’emotività e l’offerta di una prospettiva. Per una legge che ha a che fare con il fine vita e con l’inizio della vita perché si deve sempre valutare l’impatto che avrà sulla società. Il libro ci aiuta ad evitare di rimanere schiacciati nel dibattito“.

La senatrice Isabella Rauti (Fratelli d’Italia) ha espresso le stesse perplessità dell’autore del libro. “Il testo unificato tende ad ampliare in modo indefinito quelle maglie che sono state disegnate dalla Consulta e ridimensiona e marginalizza le cure palliative, in termini concreti significa meno cura al malato e meno sostegno alle famiglie che assistono il malato”. Le ragioni del no, ha aggiunto Isabella Rauti, “per quanto riguarda Fratelli d’Italia sono condivisibili, useremo il libro per declinare le nostre argomentazioni e posizioni in aula. Saremo sempre contrari a tutte quelle culture del subscarto e della morte. Non è accettabile che dei giudici possano determinare il fine vita di una persona“.

Parlamentare, ma anche medico neurologo, Fabiola Bologna di Coraggio Italia ha ribadito l’importanza di sostenere il valore della vita: “Aiutare chi soffre per far in modo che non possa essere convinto da terzi che la sua vita può perdere valore“. La dottoressa Bologna, inoltre, ha voluto rimarcare come nel nostro Paese la legge 38 sulle cure palliative non sia applicata. “Non possiamo sostenere questo testo unico, in quanto il perimetro non è stato ben delineato, ci sono molti aspetti da approfondire e lo faremo in Aula con nuovi emendamenti. Da ora in poi, dobbiamo cercare di dare ai cittadini un’informazione corretta sul percorso alla Camera e al Senato e anche rispetto al referendum che vuole legalizzare il suicidio del consenziente”.

Il libro

Il volume  fornisce una lettura, agganciata al quadro normativo, dell’oggetto del referendum, prospettando che cosa ne conseguirebbe in caso di approvazione, e fornisce al tempo stesso un commento, articolo per articolo, della proposta Bazoli all’esame del Parlamento, confrontando le più recenti acquisizioni mediche con le categorie adoperate per privare “legalmente” della vita un ammalato, o chi formula una mera richiesta di essere soppresso. Offre un quadro di quel che è accaduto negli ordinamenti, per es. i Paesi Bassi, al cui interno sono operative da anni disposizioni quali quelle che si vorrebbero introdurre in Italia. Prospetta nella piena applicazione della legge n. 38/2010 sulle cure palliative e in una vicinanza effettiva e affettiva al paziente e al sofferente l’alternativa in fatto all’iniezione letale, mentre sul piano politico individua in una diversificazione delle fattispecie incriminatrici una strada alternativa alla letterale esecuzione di quanto deciso nel 2019 dalla Corte Costituzionale. Nel libro i contributi di Francesco Cavallo, Francesco Farri, Carmelo Leotta, Alfredo Mantovano, Andrea D.M. Manazza, Domenico Menorello, Daniele Onori, Roberto Respinti, Mauro Ronco, Giuliana Ruggieri, Angelo Salvi, Aldo Rocco Vitale.

La proposta di legge in discussione alla Camera

La presentazione del libro di Mantovano arriva a poche ore di distanza dall’apertura della discussione in Camera dei Deputati della proposta di legge – relatore l’on Bazoli – di legalizzazione dell’aiuto al suicidio e della eutanasia, sulla scia della sentenza n. 242/2019 della Corte Costituzionale, intervenuta sul “caso” Cappato/dj Fabo, e di sentenze di giudici ordinari che ne hanno ampliato le maglie, già larghe. In parallelo, l’Associazione Luca Coscioni ha raccolto le firme per il referendum (parzialmente) abrogativo della norma del codice penale che punisce l’omicidio del consenziente, confermando la considerazione della vita come un bene disponibile: la Consulta dovrà valutare l’ammissibilità costituzionale del quesito.