Covid-19, Siena: la riapertura tra le polemiche della Whirlpool

L'azienda torna a lavoro con la linea Small per i frigoriferi. Ma alcuni sindacati non sono d'accordo. Nei reparti controlli della questura

Piano piano le aziende italiane tornano a lavorare. La produzione è naturalmente ridotta per mantenere la distanza di sicurezza: essenziale al fine di prevenire nuovi focolai. Tra queste imprese anche la famosa Whirlpool di Siena, tra le polemiche dei sindacati.

La riapertura

E’ ripreso questa mattina il lavoro alla Whirlpool di Siena, con l’apertura della linea cosiddetta Small per la produzione di piccoli frigoriferi da famiglia. I dati forniti dall’azienda dicono che su 90 operai addetti alla linea solo cinque non si sono presentati. Come riporta Filippo Villa responsabile del personale dello stabilimento senese, “i sindacati avevano invitato i lavoratori a non presentarsi in azienda per cui questa presenza ci soddisfa ed è molto positiva. Vorrei sottolineare che per gli operai è stata fatta formazione mentre sono stati fatti gli interventi relativi alla sicurezza durante le ore di lavoro. Questa mattina in azienda per controllare è venuta anche la questura di Siena”.

Si torna al lavoro con gradualità

“Le aperture – aggiunge Filippo Villa – saranno progressive, comunque entro quattro o cinque giorni saremo a pieno regime. In questo momento ci sono molte richieste proprio per i piccoli frigoriferi per le famiglie e con la ripresa del lavoro saremo in grado di soddisfarle”.

Le polemiche dei sindacati

Dalla Rsu e dalla Fiom dell’azienda è arrivato l’invito ai dipendenti di non tornare a lavorare, proposta non condivisa Fim e Uilm, una rottura che ha provocato polemiche interne tra sindacati. In una nota fatta dopo un incontro nella giornata di ieri con l’azienda che aveva annunciato la ripresa della linea Small era stata espressa la totale contrarietà ” ad una apertura senza autorizzazione governativa o prefettizia, quindi legata al silenzio assenso che vale solo per i casi di filiera”. Per cui era stato proposto di inviare al prefetto di Siena una lettera nella quale gli si chiedeva di esprimersi sulla riapertura, proposta non condivisa dai rappresentanti nella Rsu di Fim e Uilm.