Covid-19, la Premier League si trasferisce in Cina?

Lo riporta la rivista Athletic: la proposta avanzata da un club della massima divisione inglese

LONDON, ENGLAND - DECEMBER 15: Pierre-Emerick Aubameyang of Arsenal shoots as Nicolas Otamendi of Manchester City attempts to tackle him during the Premier League match between Arsenal FC and Manchester City at Emirates Stadium on December 15, 2019 in London, United Kingdom. (Photo by Shaun Botterill/Getty Images)

Il mondo del calcio è fermo a causa dell’emergenza coronavirus. In gioco non ci sono solo la passione, le grida delle tifoserie, i gesti atletici ma tanti milioni di euro. Per questo motivo anche se tutti si stringono in solidarietà contro il Covid-19, nessun attore del football vuole uno stop completo ai tornei. Allora, una squadra della Premier League propone di andare a giocare in Cina.

 

La proposta

Un club di Premier League è disposto a giocare in Cina le ultime partite di campionato pur di portare a termine la stagione in corso. E’ ormai certo che la ripresa del calcio inglese oggi verrà nuovamente rinviata ad oltre il 30 aprile. In Inghilterra tutti i club vogliono concludere il campionato per non perdere i quasi 800 milioni di euro garantiti dalla vendita dei diritti televisivi che viceversa verrebbero rivendicati dalle emittenti televisive. “E – scrive oggi la rivista Athletic – c’è addirittura una società della massima divisione inglese, di cui però non è stato rivelato il nome, che si è detta disposta a trasferirsi per un mese a 5,000 km di distanza, in Cina appunto, pur di disputare le ultime partite”. Una provocazione che riafferma, ancor più chiaramente, la voglia, condivisa all’unanimità dai 20 club, a non cancellare la stagione, come viceversa è accaduto ieri in Belgio. Mentre si sta per raggiungere un accordo di massima tra la Federazione europea e quelle nazionali che vede Champions ed Europa League ripartire non prima di luglio-agosto. Ma tutto dipenderà dal Covid-19

In Italia

“I nostri campionati sicuramente non riprenderanno prima di maggio, questo era uno scenario che avevamo già ipotizzato. La priorità l’abbiamo sempre data alla definizione della competizione sportiva. Non possiamo permetterci un’estate piena di contenziosi sul profilo procedurale e legale. Sia la Uefa sia la Fifa si stanno impegnando per far sì che si possa sforare la dead line del 30 giugno fino ad arrivare ad agosto. Questo ci fa piacere, ma dobbiamo anche fare in modo di non andare a compromettere il campionato della stagione 2020-21″. Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina, a proposito della ripresa dei campionati nel mondo del calcio.

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e le nuove misure

Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora ha previsto un’ulteriore stretta alle misure di sicurezza nel mondo dello sport. Non sarà più possibile allenarsi per altri 10 giorni. Mentre il governo ha previsto lo stanziamento di un fondo di 50 milioni per i collaboratori sportivi. L’obiettivo è quello di evitare che le piccole società ed associazioni sportive possano fallire a causa della sospensione delle attività.