Il calcio sogna di ripartire, ma la speranza è al lumicino

Oggi incontro Lega-Aic. Tommasi, "Stagione forse finita"

La ripartenza è il desiderio più forte per tutti, ma per ora rimane ancora una flebile luce in fondo ad un tunnel troppo lungo data la situazione attuale.

Il calcio vorrebbe riaccendere i riflettori sul campo

Anche il calcio sogna di riprendere i suoi ritmi ma le speranze sono vane. Ad ammetterlo è lo stesso presidente dell’Aic, Damiano Tommasi. “Dopo le parole del ministro Spadafora la preoccupazione che si chiudano qui i campionati c’è”. Oggi il sindacato dei calciatori incontrerà la Lega Calcio e contestualmente, con ogni probabilità, il ministro prorogherà il blocco di tutto lo sport fino al prossimo 30 aprile.

Coronavirus, Gravina: “Terminare campionati, no a estate di contenziosi”

“I nostri campionati sicuramente non riprenderanno prima di maggio, questo era uno scenario che avevamo già ipotizzato. La priorità l’abbiamo sempre data alla definizione della competizione sportiva. Non possiamo permetterci un’estate piena di contenziosi sul profilo procedurale e legale. Sia la Uefa sia la Fifa si stanno impegnando per far sì che si possa sforare la dead line del 30 giugno fino ad arrivare ad agosto. Questo ci fa piacere, ma dobbiamo anche fare in modo di non andare a compromettere il campionato della stagione 2020-21″. Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina, a proposito della ripresa dei campionati nel mondo del calcio.

“Al Governo chiediamo fondo salva calcio”

“Non possiamo chiedere soldi al governo perché sappiamo benissimo che ci sono altre priorità in questo momento, chiediamo però la costituzione di un fondo salva calcio dove devono entrare risorse della Federazione, che farà sacrifici importanti in questo momento, e risorse che devono derivare dalle scommesse – continua Gravina – “Le società sono titolari di un diritto di autore, l’evento sportivo è un prodotto sul quale si scommette, della tutela del diritto d’autore chiediamo quella percentuale dell’1% che deve entrare in questo fondo – ha aggiunto – C’è una risoluzione dell’UE che dice che il diritto d’autore sulle scommesse va tutelato. La Francia già applica l’1% e la stessa cosa sta chiedendo l’NBA”.