Coronavirus, migliorano i due turisti cinesi

Migliorano le condizioni dei due turisti cinesi ricoverati in terapia intensiva all'ospedale Spallanzani. A riferirlo, è l'ultimo bollettino medico emesso dal nosocomio romano, nel quale i sanitari rendono noto “un lieve miglioramento delle condizioni generali” dei due pazienti, “in maniera particolare, il paziente maschio presenta una riduzione del supporto respiratorio, con partecipazione attiva alla respirazione“. Miglioramenti che, a ogni modo, non sciolgono la prognosi, che continua a restare riservata. Allo Spallanzani sono ancora ricoverate 13 persone (con 3 casi confermati e nove pazienti sottoposti a test in attesa di conoscerne l'esito), fra le quali non figurano i due minori ospitati alla Cecchignola, portati in ospedale nei giorni scorsi per svolgere degli accertamenti e riaccompagnati presso la caserma militare dove si trovano tuttora gli italiani rimpatriati da Wuhan. Altre 20 persone sono al momento in quarantena, in quanto hanno riportato dei contatti primari con i due coniugi cinesi. Come riferito dallo Spallanzani, “sono stati valutati, ad oggi, presso la nostra accettazione 58 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 46, risultati negativi al test, sono stati dimessi”.

Emergenza globale

Si apre, nel frattempo, la conferenza sull'epidemia di coronavirus che, fin dalle prime battute, conferma l'emergenza a livello globale costituita dal virus di Wuhan: “Con il 99% dei casi di contagio in Cina – ha spiegato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus -, il coronavirus rimane un'emergenza per il Paese, ma rappresenta una grave minaccia per il resto del mondo”. In serata, un nuovo bilancio aveva aggiornato a 1.018 (a fronte di 42 mila contagi) il conteggio delle vittime del coronavirus, dovuto alle oltre 100 persone decedute nella sola giornata di ieri (97 i decessi registrati il giorno precedente). Secondo la Commissione sanitaria nazionale, ben 103 vittime sulle ultime 108, sono state registrate nella provincia di Hubei dove, secondo la Bbc, il governo cinese avrebbe rimosso dalle proprie mansioni il segretario del partito per la Commissione salute della provincia, il capo della Commissione e il vice direttore della Croce Rossa locale, accusati di non aver gestito al meglio l'emergenza.