Coronavirus e camici bianchi: sono 154 i medici morti

Un medico

Sale a 154 il bilancio del medici italiani morti a causa di Covid-19. L’ultimo, come segnala il bollettino della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), è Raffaele Pempinello, infettivologo, epatologo, internista ed igienista, componente del Consiglio direttivo della Società scientifica italiana di malattie infettive, primario emerito. In pensione, era tornato a esercitare per l’emergenza Covid-19. Si è spento lo scorso 29 aprile dopo due settimane di ricovero anche a causa di una grave patologia di cui soffriva da anni.

Non fanno rumore

A partire da marzo il Portale Fnomceo riporta in un triste elenco che viene via via aggiornato tutti i medici deceduti a causa della pandemia. Il sito resterà inoltre listato a lutto in loro memoria. “I morti non fanno rumore, non fanno più rumore del crescere dell’erba, scriveva Ungaretti – commenta il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Eppure, i nomi dei nostri amici, dei nostri colleghi, messi qui, nero su bianco, fanno un rumore assordante. Così come fa rumore il numero degli operatori sanitari contagiati, che costituiscono ormai il 10% del totale. Non possiamo più permettere che i nostri medici, i nostri operatori sanitari, siano mandati a combattere a mani nude contro il virus. È una lotta impari, che fa male a noi, fa male ai cittadini, fa male al paese. Nell’elenco – spiega il Presidente – si è deciso di includere tutti i medici, pensionati o ancora in attività, perché per noi tutti i medici sono uguali e uguale è il cordoglio per la loro perdita. Alcuni dei medici pensionati, inoltre, erano rimasti o erano stati richiamati in attività; alcuni di loro avevano risposto a una chiamata d’aiuto. Perché non si smette mai di essere medici, lo si resta sino in fondo e per tutta la vita“.