La campanella suona anche per la politica

Il dibattito politico si concentra sulla scuola che riparte e sulle misure economiche da realizzare con i fondi europei

crisi

La politica guarda all’appuntamento elettorale di domenica e lunedì prossimo, mentre discute del ritorno in classe di migliaia di studenti e di come spendere i soldi che arriveranno dall’Europa.

Ultima settimana di campagna elettorale

In gioco c’è molto di più dei governatori di sette regioni e un referendum: c’è un voto che – volente o nolente – sarà anche un test per gli equilibri interni delle alleanze e degli stessi partiti. E questo vale sia per la maggioranza sia per l’opposizione.

Il Movimento Cinque Stelle con Luigi Di Maio è in campo per il Sì al referendum sul taglio del numero dei parlamentari: una svolta storica, la definisce il ministro degli Esteri che punta poi l’attenzione sui fondi europei da utilizzare – spiega – per sostenere le imprese e creare lavoro.

Tra Recovery Fund e fondo salva Stati

Il Movimento ribadisce il no all’utilizzo del Mes più volte richiesto invece dal Partito Democratico e Italia Viva. Il segretario dem Zingaretti chiede un cambio di passo, agli alleati dice di non andare in tv a fare i nemici perchè questo logora la maggioranza. Il Pd rivendica le scelte europeiste che hanno portato l’Italia ad ottenere maggiori fondi.

L’opposizione attacca il governo sulla scuola

Il centrodestra non si rassegna: Salvini continua a chiedere le dimissioni del ministro Azzolina. La scuola inizia tra incertezza e ritardi sottolinea Tajani Forza Italia che sottolinea il ruolo degli azzurri nella trattativa europea sul Recovery Fund e in particolare all’interno del partito popolare europeo. Per Meloni il voto regionale sarà anche un voto sul governo e avrà quindi rilevanza nazionale.