Bollettino Covid: 5.741 nuovi positivi e 164 decessi

Nelle Marche tremila vittime dell'inizio della pandemia, nel Paese rispetto a 24 ore fa in aumento i nuovi casi di positivi e le morti ma si allenta la pressione sui reparti ospedalieri

Nell’ultima settimana tra il 12 e il 18 maggio sono diminuiti del 30% i nuovi casi e si è ridotta la pressione sulle strutture sanitarie, fa sapere Fondazione Gimbe con il suo monitoraggio settimanale indipendente. In generale, in Europa la curva dell’incidenza media è in discesa, tranne in Grecia dove è piatta. Il virus non però ha smesso di circolare, avverte il professor Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Per quello che riguarda le ultime 24 ore nel nostro Paese, ecco l’aggiornamento al 20 maggio redatto dal Ministero della Salute. Le Marche arrivano alla triste quota di tremila vittime dall’inizio della pandemia.

Il bollettino

Sono 5.741 (5.506 ieri) i nuovi casi di Covid riscontrati oggi in Italia dopo l’analisi di 251.037 tamponi (287.256 ieri), con il tasso di positività che sale al 2,3% (ieri era a 1,9%). Nelle ultime 24 ore si registrano altri 164 morti, in leggera salita rispetto ai 149 di ieri, che portano il totale delle vittime a 124.810 da inizio pandemia.

Continua a scendere il numero dei ricoveri in terapia intensiva. Ora ci sono 1.544 persone (-99 da ieri), con 69 nuovi ingressi nelle ultime 24 ore. I ricoveri nei reparti Covid ordinari sono 10.383 (-635 da ieri), 3.753.965 sono i guariti (+12.816) mentre gli attualmente positivi sono 299.486 (-7.244).

Età media 82 anni

Nelle Marche tremila decessi dall’inizio della crisi pandemica, 58 dall’inizio del mese: 1.687 uomini e 1.313 donne, con un’età media di 82 anni. In provincia di Pesaro-Urbino sono morte finora 975 persone, in provincia di Ancona 960, 504 in quella di Macerata, 286 nel Fermano e 242 nel Piceno. Tra le vittime ci sono anche 33 persone non residenti nelle Marche, ma decedute negli ospedali della regione.

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe

Nell’ultima settimana  (12-18 maggio 2021) è stato registrato un calo di oltre il 30% dei nuovi casi e del 21,3% dei decessi. Ancor più netta la riduzione della pressione sulle strutture sanitarie: in sei settimane sono diminuiti del 60% i ricoveri in ospedale e del 55% quelli in terapia intensiva.

“Gli effetti ottenuti grazie a sei settimane di restrizioni stanno lasciando gradualmente il posto ai primi risultati della campagna vaccinale”, ha commentato il presidente Nino Cartabellotta.

Curve in discesa

L’indagine del matematico Sebastiani dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Cnr, scrive Ansa, indica che “la maggioranza delle curve dell’incidenza media dei positivi al SarsCov2 sono in discesa, tranne alcuni Paesi nei quali la curva è piatta, come la Grecia”.

L’incidenza maggiore si rileva in Svezia, con 39 casi al giorno per 100mila abitanti, seguita da due paesi baltici,  Lituania e Lettonia. La Danimarca è l’unico Paese europeo in cui l’epidemia è in crescita, mentre valori alti si registrano anche in alcuni Paesi confinanti con il nostro, come Francia e Slovenia (entrambe 21) e per mete popolari dei viaggi degli italiani, come Grecia (20) e Croazia (19). Italia, Germania e Spagna, hanno 11 casi al giorno per 100mila abitanti, ma la curva della Spagna si sta appiattendo.