Armi all’Egitto, confronto a distanza Conte-Ciotti

Misteri sull'omicidio Regeni e polemiche sulle forniture militari al regime di al-Sisi

Il premier Giuseppe Conte

“Non appena sarà possibile, nei prossimi giorni, sarò davanti alla commissione Regeni a riferire, ho qualche cautela solo per questo, doverosa. Per quel che riguarda la famiglia Regeni, qualsiasi opinione della famiglia Regeni merita rispetto. Anche gli sforzi del governo italiano che sono sempre incessanti per chiedere e ottenere in qualsiasi occasione possibile l’accertamento della verità nei confronti dell’Egitto“, afferma il premier Giuseppe Conte a margine degli Stati generali.

Schiaffo

Riferendosi alla fornitura italiana di navi al paese di al-Sisi interviene don Luigi Ciotti: “L’etica non ammette mediazioni o negoziati. Il contratto per la fornitura militare all’Egitto è una violazione anzi una negazione di un principio fondamentale della democrazia: non fare affari con regimi totalitari. E’ un atto inaccettabile per chiunque creda nella democrazia ed è uno schiaffo per chi come i familiari di Giulio Regeni hanno avuto da quelli regimi sofferenze e lutti”.

Il premier Conte apre i lavori degli Stati Generali

Profitto

Il presidente di Libera e Gruppo Abele, don Luigi Ciotti aderisce alla campagna promossa dalla Rete Italiana per il Disarmo, Rete della Pace ed Amnesty International per bloccare l’invio di armamenti all’Egitto di al-Sisi. “La politica nazionale e internazionale non cambierà mai finché la sua etica si fermerà alle parole e alle intenzioni- evidenzia don Ciotti- Ne abbiamo sentite tante parole e ne siamo stanchi. Non cambierà mai finché le ragioni del profitto saranno più importanti di quelle della giustizia e del bene comune. Quindi ribadiamo: niente armi all’Egitto“.