370° giorno di guerra. Zelensky: “Situazione a Bakhmut sempre più complicata”

La guerra in Ucraina giunge al 370esimo giorno. L'Ucraina ha annunciato ieri una controffensiva in primavera dicendo che "libereremo anche la Crimea"

Foto: @ZelenskyyUa

La guerra in Ucraina giunge al 370esimo giorno. L’Ucraina ha annunciato ieri una controffensiva in primavera dicendo che “libereremo anche la Crimea”. Il ritorno della Crimea all’Ucraina “è impossibile”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov spiegando: “Al momento la Russia non vede le condizioni per uno sviluppo pacifico della situazione in Ucraina”.

Zelensky: “Situazione a Bakhmut sempre più complicata”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso nel suo consueto discorso serale che la situazione per le truppe ucraine intorno a Bakhmut, nell’est del Paese, sta diventando molto difficile. “La situazione sta diventando sempre pù complicata”, ha detto. “Il nemico sta sistematicamente distruggendo tutto ciò che può essere utilizzato per proteggere le nostre posizioni”, ha aggiunto, definendo i soldati ucraini impegnati nella battaglia “veri eroi”. Zelensky ha poi ringraziato “tutti coloro che aiutano i nostri soldati e fanno di tutto per garantire che i nostri difensori abbiano quante più armi possibili, armi a lungo raggio, armi potenti”.

Usa: “Se la Cina fornisce armi alla Russia ci saranno conseguenze”

“Non è nel migliore interesse della Cina” fornire armi alla Russia: “abbiamo detto loro chiaramente che ci sarebbero delle conseguenze”. Lo afferma il portavoce del Consiglio della Sicurezza nazionale John Kirby in un’intervista a Cnn rispondendo a una domanda sulla possibile reazione americana nel caso in cui Pechino fornisse armi alla Russia per la guerra in Ucraina.

Giappone: ordine per 400 missili Tomahawk da Usa

Affari d’oro per le aziende militari statunitensi in Giappone. Il premier nipponico Fumio Kishida ha confermato al Parlamento l’intenzione dell’esecutivo di procedere con l’acquisto di almeno 400 missili Tomahawk in un’unica soluzione, e in anticipo rispetto ai tempi previsti, per “contenere la minaccia di una Cina sempre più assertiva”.

A inizio mese il ministero della Difesa nipponico aveva accantonato 2211,3 miliardi di yen, equivalenti a 1,46 miliardi di euro, per completare l’operazione entro l’anno fiscale 2023, piuttosto che scomporre il preventivo nel corso di diversi anni, come precedentemente anticipato. Il governo conservatore guidato da Kishida intende accrescere notevolmente le capacità di difesa della nazione a fronte dei timori di una crescente influenza militare cinese e i pericoli rappresentato dai test missilistici della vicina Corea del Nord, dotata di armi nucleari, mentre il conflitto in Ucraina ha creato un altro fronte di instabilità geopolitica a nord con la Russia. La costituzione pacifista del Giappone limita la sua capacità militare a misure essenzialmente di auto-difesa. Dal 2022, tuttavia, l’esecutivo ha portato avanti una revisione delle principali politiche di sicurezza e difesa, in linea con quanto esplicitamente richiesto dall’alleato Usa, fissando l’obiettivo di raddoppiare la spesa militari in linea con gli standard dei Paesi Nato, dall’1 al 2% del Pil entro il 2027. I missili Tomahawk hanno una gittata di 1.600 chilometri e Tokyo punta ad ottenerli inizialmente come arma deterrente per poi ‘adattarli’, fino al loro completo schieramento, in grado di colpire obiettivi nemici.

Fonte: Ansa