Violenze sui minori, una “grande alleanza” a tutela dell’infanzia

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Delle violenze sui minori si parla tanto ma si fa poco. Per superare questo stallo, in un mondo in cui milioni di bambini soffrono ogni giorno, c’è bisogno di una Grande Alleanza tra i diversi soggetti interessati, dalle istituzioni al volontariato, dalle associazioni con specifiche competenze all’informazione. E tutto ciò va fatto a ogni livello, da quello territoriale a quello internazionale. Perché se è vero che la situazione dei bimbi di Gaza oggi rappresenta l’orrore di un mondo che ha perso qualunque rispetto per la vita, è altrettanto vero che migliaia di piccole e grandi violenze si consumano anche dentro le mura di case “perbene” accanto alle nostre, a pochi metri dalla nostra “normale” esistenza.

Per questo è stato importante il convegno “Tutela dell’infanzia e dell’adolescenza: rappresentazione di esperienze territoriali e di protocolli applicativi in materia di maltrattamenti e abusi sui minori”, che ha avuto il patrocinio del Cismai – Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia, del Garante Regionale per l’infanzia e l’adolescenza, dell’Osservatorio Nazionale di Vittimologia e della Fondazione Foedus. Nel presentare il convegno, il sociologo Vincenzo Taurino, ha da subito sottolineato gli obiettivi dell’evento lanciando alla sottoscrizione ideale dei presenti cinque punti concreti al fine di favorire e promuovere pratiche virtuose e una politica per l’infanzia e l’adolescenza.

“L’Italia non è un paese per bambini” , è la sintesi del 7° rapporto CRC presentato agli intervenuti , che altro non è se non il monitoraggio sulla Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia. “Questo rapporto – ha detto Taurino – mostra chiaramente che le politiche per l’infanzia sono in grande sofferenza”. Come grande è la sofferenza dei 100.000 bambini vittime di violenze in Italia, un dato tratto dalla ricerca Cismai-Terre des Hommes che si riferisce solo ai casi in carico ai servizi sociali. Va quindi moltiplicato almeno per 10.

Nel presentare l’intervento della dott.ssa Daniela Diano sui costi sociali della mancata prevenzione dei maltrattamenti sui minori, Taurino ha invitato a “non parlare più di spesa, quando si tratta di politiche per l’infanzia e per i giovani, ma di investimento sul futuro, su cui è inimmaginabile pensare di apportare dei tagli”. “Se guardiamo i dati della ricerca dell’Università Bocconi possiamo affermare – rincara la dose Daniela Diano del CISMAI – che i costi per la mancata prevenzione sono tanto più alti quanto più diminuiscono le risorse messe a disposizione. In Italia si spendono 13 miliardi l’anno per i danni a lungo termine degli abusi subiti in età infantile: è un problema di salute pubblica”. E infatti, già nel 2002 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme sanitario sull’infanzia maltrattata e abusata. Uno degli interventi più apprezzati, ancora una volta a dimostrare di quanto addetti ai lavori e i cittadini si aspettino poco altro se non competenza e passione, è stato quello di Gianni Fulvi, presidente del coordinamento comunità di accoglienza per minori allontanati: “L’infanzia in Italia è all’ultimo posto da troppo tempo – ha detto in uno dei passaggi accolti con applausi – dobbiamo invertire la rotta. Noi siamo davvero indietro; la nostra burocrazia è talmente asfissiante che rende difficile anche partecipare ai progetti europei”.

Infine l’onorevole Chiara Scuvera, membro della Bicamerale per l’infanzia, ha sottolineato come occorra “un salto di qualità nelle politiche per l’infanzia. Non è possibile che in Italia non sia ancora sviluppata una politica che dia centralità ai bambini”. “Dall’alto dovremmo inaugurare una flessibilità nel patto di stabilità per facilitare i Comuni – ha affermato – e dal basso dobbiamo ricevere le competenze per costruire un modello di intervento. Queste esperienze territoriali sono molto importanti.”.